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Volonatariato: “Insieme e Contromano”
Carola Carazzone, esponente del Vis illustra il libro sull’impegno della onlus nel sociale e nell’ambiente
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16/05/2012

Creare una rete di contatti umani e sociali utili a creare una coscienza critica dei problemi e delle soluzioni da adottare. Questa la mission del Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo), che si impegna attraverso la produzione di testi relativi ai temi dello sviluppo umano, ai gemellaggi tra scuole italiane e realtà parallele nei paesi in via di sviluppo, al sostegno a distanza. Eco-news ha intervistato la presidente Carola Carazzone, per conoscere l'esperienza virtuosa di questa organizzazione recentemente raccontata da alcuni dei volontari che la animano nella pubblicazione "Insieme e contromano" realizzata insieme a Rai Eri e al Segretariato Sociale Rai.

Può, innanzitutto, spiegare cos'è il Vis?
Il Vis è un'organizzazione non governativa nata nel 1986 che si occupa di solidarietà e cooperazione internazionale e opera come agenzia educativa a favore dei giovani più svantaggiati per lo sviluppo integrale della persona. Lavoriamo in Italia ed Europa con campagne di educazione e formazione alla solidarietà internazionale, alla cooperazione e allo sviluppo. L'azione di cooperazione del Vis ha come obiettivi prioritari l'eliminazione della povertà e il cambiamento dell'attuale situazione di squilibrio e ingiustizia a livello mondiale, attuando quelle pressioni che possano modificare le politiche economiche ancora lontane da una corretta giustizia sociale. Lavoriamo in più di quaranta Paesi e nel corso dei nostri venticinque anni di attività oltre 350 volontari sono stati impegnati sul campo. In Italia siamo presenti con sei comitati territoriali. Il Vis ha sempre promosso un volontariato internazionale caratterizzato da una grande motivazione umana e una profonda solidarietà e volontà a collaborare per fare da ponte fra le culture: il tutto basato sulla professionalità. Per essere tale, quindi, i nostri volontari scelgono di dedicare almeno due o tre anni della propria vita al progetto al quale sono destinati. Ci sono esperienze più brevi di formazione, nei mesi estivi, in cui coinvolgiamo molti studenti e giovani adulti al termine di un corso di preparazione di circa un anno.
In occasione dell'anno europeo del volontariato e del venticinquesimo anniversario del Vis, avete pubblicato il libro "Insieme contromano". Di cosa parla?
Il libro è stato presentato lo scorso dicembre al Senato ed è una raccolta di venticinque testimonianze sul volontariato internazionale riunite in una prospettiva diacronica parlano sia di persone che hanno vissuto, e concluso l'esperienza di volontariato, sia volontari ancora in servizio con il Vis. Per noi è stata l'occasione per fare il punto della situazione e per costringere la società ad acquisire una "prospettiva altra". Da qui anche il titolo "Insieme contromano". In altri termini, non si tratta semplicemente di denunciare la crisi finanziaria e tutto ciò che non va, ma di offrire, attraverso i racconti dei nostri volontari, una proposta concreta, positiva, costruttiva di intervento per creare una cultura della solidarietà, del rispetto dei diritti umani e della diversità culturale, fondamenta di qualsiasi impegno concreto a favore delle popolazioni più povere.
Quali sono gli elementi comuni che si possono evincere da queste esperienze e che poi sono i punti di forza del volontariato sociale?
La nostra esperienza è quella del volontariato internazionale, ossia della persona che lascia il situazione, gli affetti, le sicurezze in cui è cresciuta per andare in un'altra parte del mondo per due o tre anni, partecipando a un progetto con obiettivi e risultati da ottenere. Noi diciamo "nessun volontario senza progetto e nessun progetto senza volontario". In questo periodo, il volontario diventa "ponte umano" tra diverse culture per cui, affinché ciò si realizzi, egli deve essere una persona con caratteristiche umane molto precise come, per esempio, disponibilità all'ascolto, desiderio di conoscere l'altro e adattarsi ad altre culture e usi. Infine, deve consapevolizzarsi sul fatto che l'approccio non è di dare o distribuire, ma di mettersi al servizio in una prospettiva di cooperazione.
Eco-News si occupa di sostenibilità ambientale: sulla base della vostra esperienza, può dare una sua valutazione di come il mondo del volontariato può "impattare" non solo nella vita delle persone, ma anche sull'ambiente?
Premesso che l'ambiente deve diventare un tema trasversale di cui tutti dobbiamo occuparci sia per prevenirne il peggioramento, sia per promuovere una cultura di rispetto e protezione per l'ambiente, il Vis si interessa concretamente di questo con progetti tipo quello recente della mostra "Il senso della Biodiversità" ora a Milano e che sarà proposta anche in altre città italiane. Inoltre, ci stiamo preparando a partecipare al forum di Rio+20 che dovrà tracciare obiettivi di sviluppo per il futuro. In occasioni come questa le organizzazioni non governative scendono in campo tutte insieme per far sentire la propria voce, espressione del pensiero di moltissimi cittadini, affinché le nostre istanze giungano ai rappresentanti dei governi e dei centri di potere economico mondiale per sollecitare l'adozione di politiche coerenti e scelte capaci di garantire un futuro più equo e sostenibile per il Pianeta. E per noi, suoi abitanti. 

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