L' Italia e l'Expo 2015: "Una sfida strategica". Il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato (foto in basso), mette l'accento sull' importanza dell'avvenimento per il sistema Paese. Sono infatti passati 23 anni dall'ultimo evento di richiamo mondiale, quello dei Campionati di calcio del 1990 e ben 53 dalle Olimpiadi di Roma. A Milano l'Italia si gioca la sua crescita, e lo dice chiaro il ministro Zanonato nell'intervista. Altro punto qualificante dell'intervento del responsabile del dicastero dello Sviluppo il focus sulla Cina ma anche sulla Germania, in termini di spazi espositivi prenotati. Che l'esposizione mondiale che si terrà fra meno di due anni a Milano "sarà fondamentale" per uscire dalla crisi, anzi, sarà proprio "il cuore della ripresa italiana" è convinzione del presidente del Consiglio che da Monza, il 7 luglio scorso, ha lanciato la campagna promozionale dell'esposizione, davanti anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Leghiao a Expo 2015 l'obiettivo della ripresa economica del nostro Paese" si è impegnato il capo del Governo alla Villa Reale. Ripresa, coraggio e soprattutto fiducia è proprio il messaggio del Presidente Napoletano. Con il ministro Zanonato si entra nel "cuore" dello Sviluppo. L'Italia al lavoro per l'Expo 2015. Quali sono gli obiettivi? L'Expo è una sfida strategica e importante. Forse non tutti sanno che, nella storia del nostro Paese, ci sono stati soltanto due altri eventi di portata simile: le Olimpiadi di Roma del 1960 e i mondiali di calcio del 1990. Per questo il primo obiettivo che tutti dobbiamo porci è quello di cogliere le enormi potenzialità che l'Expo presenta sotto il profilo della crescita economica: Assolombarda ha stimato i benefici per il territorio in oltre 34 miliardi di euro, con oltre 70 mila nuovi posti di lavoro nell'arco di 5 anni. Il ministero dello Sviluppo Economico ha un ruolo centrale, in cosa consiste? Il ruolo de ministero dello Sviluppo Economico è quello di promuovere Expo Milano 2015 in ambito internazionale, svolgendo una serie di azioni per favorire la cooperazione economica, commerciale e imprenditoriale in vista della manifestazione. Ciò in linea con il Protocollo d'Intesa sottoscritto nel gennaio 2009 dal Mise stesso, Expo 2015 S.p.A e l'Istituto per il Commercio con l'Estero. Si è trattato, fino ad oggi, di una costante attività di promozione dell'evento nell'ambito delle più qualificate azioni e manifestazioni organizzate sui mercati esteri della messa a punto di iniziative per favorire la ricerca di PMI straniere che prendessero parte all'Esposizione della creazione di sportelli iformativi sulle attività dell'Expo 2015, presso gli uffici della rete estera dell'ICE e, in particolare, in Cina. Da quali Paesi, visti i rapporti dell'Italia, ci si aspetta maggior riscontro? In generale, ci interessa rafforzare e sviluppare i rapporti economici con tutti i 129 Paesi che, a oggi, hanno aderito all'esposizione. Posso aggiungere che la Cina ha dimostrato un'attenzione particolare verso l'Expo, prenotando la seconda area più grande a disposizione nel sito espositivo, subito dopo quella della Germania. In Cina c'è molta curiosità, ci sono alte aspettative sull'Expo, confermate dal milione di visitatori attesi da quel Paese, a fronte di una stima di circa 20 milioni di presenze turistiche complessive. Non escludo che tanto interesse origini anche dal notevole successo ottenuto dal Padiglione Italia all'Expo di Shanghai del 2010, il secondo sito più frequentato dal pubblico, con oltre si milioni di visitatori.