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Risorse alternative meglio quelle locali
I progetti italiani Enel Green Power in ex zuccherifici
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16/09/2013

Rifiuti urbani, scarti dell'industria del legno, residui agro-alimentari: le biomasse sono sempre più al centro dell'interesse dell'industria energetica mondiale, alla ricerca di combustibili alternativi, in grado di soddisfare la crescente domandadi energia in modo sostenibile. Prodotte attraverso il naturale processo di fotosintesi clorofilliana, le biomasse rappresentano infatti la forma più sofisticata di accumulo dell'energia solare, perché l'energia del sole viene catturata e convertita in materiale organico durante la crescita delle piante, costituendo inoltre una grande opportunità per integrare i prodotti agricoli tradizionali e recuperare aree agricole marginali. Sono qundi una delle fonti rinnovabili maggiormente disponibili sul nostro pianeta, con un significativo potenziale di espansione, basti pensare che a livello globale si prevede che il mercato dagli attuali 76 GW raggiunga i 133 GW nel 2020 e superi i 180 nel 2030. In particolare per l'Italia, quando si parla di rinnovabili si pensa esclusivamente a solare ed eolico, quasi per niente alle bioenergie. Qeste ultime sono invece in grado di contribuire a soddisfare in modo sostenibile la futura domanda di energia, considerato che questa risorsa rappresenta già oggi, a livello mondiale, come detto, una delle fonti più importanti di energia rinnovabile e possiede un significativo potenziale di espansione sia per quel che riguarda la produzione di elettricità e calore, sia - sotto forma di biocarburanti - nel settore dei trasporti. Nel nostro Paese la produzione di bioenergia è una realtà diffusa e consolidata, che si avvale di una pluralità di materie prime e della disponibilità di tecnologie mature e affidabili come calore da biomasse solide, elettricità da biomasse, biogas e bioliquidi, biocarburanti da colture zuccherine, cerealicole e oleaginose. A oggi le potenze totali installate nel nostro Paese, secondo i dati in possesso degli esperti, è a pari a 3,8 GW e ha segnato una crescita di ben 1 GW soltanto nell'ultimo anno. La produzione, dal 2021 al 2020, passerà dagli attuali 12 mila Gwh a quasi 19 GWh. Per quanto concerne le biomasse, il nostro Paese ha potenzialmente una capacità aggiuntiva pari a circa 1000 W, in grado digenerare fino a 8 miliardi di kWh. Si tratta di circa il 3 per cento del fabbisogno annuo italiano. I progetti per lo sviluppo di biomasse costituiscono una grande opportunità non solo perché si tratta di un mercato a forte crescita, ma anche perché consentono di ridistribuire localmente gli incentivi su agricoltori e fornitori di tecnologie, promuovendo lo sviluppo economico e occupazionale. Meglio la filiera corta. Un mercato da preferire è quello della filiera corta per le biomasse, punto di incontro tr mondo agricolo ed energetico. L'Italia dispone infatti - spiegano a Enel che ha deciso di impegnarsi nel settore, attraverso Enel Green Power - di una pluralità di materie prime e le biomasse consentono allo stesso tempo di integrare i prodotti agricoli tradizionali e di recuperare aree agicole marginali. Il pieno sviluppo delle filiee agricole e forestali locali e l'ottimizzazione dell'utilizzo delle potature e dei residui agricoli consentiti dalla realizzazione dei nuovi impianti è inoltre in linea con la raccomandazione Ue del ricorso alle biomasse come "una delle soluzioni principali per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e la sostenibilità dell'energia in Europa". Si tratta quindi di una grande opportunità non solo perché è un mercato a forte crescita, ma anche perché le biomasse a filira corta, secondo gli esperti di Enel, permettono di ridistribuire localmente gli incentivi su agricoltori e fornitori di tecnologie, promuovendo lo sviluppo economico e occupazionale. Da qui la scelta di Enel dedicata alle fonti rinnovabili di realizzare impianti compresi tra i 300 kWe e i 50MWe, ben distribuiti geograficamente e alimentati da biomasse locali, in grado di valorizzare il territorio e incrementare l'indotto, sia incoraggiando le coltivazioni energeticamente più utili, sia sfruttando al meglio i residui di attività produttive già esistenti. La strategia dei prossimi tre anni, fanno sapere dalla società, è articolata lungo tre direttrici, con l'obiettivo di raggiungere oltre 230 MW di capacità in esercizio. Diversi i progetti pensati ad hoc per l'obiettivo. Da una parte, infatti, fanno sapere da Enel, Enel Green Power sarà impegnata in tre progetti di riconversione degli ex zuccherifici, per un totale di 200 MW. Si tratta di Powercrop, una joint venture paritetica con il gruppo Terrae, con l'Associazione nazionale bieticoltori e Generli, e Coprob, che opera nella prodzione bieticolo-saccarifera. Con il gruppo Macaferri la Società ha presentato alla Regione Sardegna lo scorso mese di luglio il progetto di riconversione dell'ex zuccherificio Eridania di Villasor in una centrale a biomasse da 50MW a Macchiareddu, con l'obiettivo di creare un polo delle rinnovabili nell'isola, e ancor più di recente è stato concluso un accordo con Coprob per dare il via a Finale Emilia, nel modenese, al primo progetto di riconversione di sorgo da fibra in una central da 12,5 MW, gemella di quella che nascerà a Porto Viro, in provincia di Rovigo. Le altre due direttrici riguardano impianti misti geo-bio e alimentati a residui, da 5 MW ognuno per un totale di 10 MW, e minibiomasse da 300 kWe ognuno per complessivi 25 MW. 

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