La nuova frontiera del fotovoltaico si chiama fotovoltaico organico. Esso si basa su celle la cui parte attiva è composta da materiali organici, cioè da complessi molecolari a base di carbonio, e non di silicio come quelli tradizionali, di gran lunga più costosi. Proprio alla ricerca di nuovi moduli FV, meno costosi e più efficienti, è dedicato uno dei capitoli della “Ricerca di Sistema Elettrico”, realizzata nell’ ambito dell’ Accordo di Programma tra Enea e Ministero dello Sviluppo Economico per promuovere un sistema elettrico più sicuro ed efficiente e sviluppare tecnologie innovative e competitive che diminuiscano costi e impatti ambientali.
Negli ultimi anni i prezzi degli impianti fotovoltaici si sono ridotti grazie soprattutto all’incremento della produzione che ha determinato una diminuzione del costo di fabbricazione dei moduli. Tuttavia solo quando i costi saranno inferiori a 0,5 €/Wh la tecnologia FV potrà affermarsi a prescindere dai sistemi incentivanti La ricerca messa in campo dall’ Enea per lo sviluppo di celle fotovoltaiche organiche riguarda sia la sintesi di nuovi materiali polimerici che il loro test come materiali attivi nei dispositivi. Le attività finora svolte sullo sviluppo di celle fotovoltaiche polimeriche ha consentito di ottenere un’efficienza di conversione del 6,3%, utilizzando materiali disponibili in commercio.
Nell’ ultimo anno la ricerca si è concentrata sulla realizzazione di nuovi materiali polimerici. Le efficienze raggiunte sono tuttavia piuttosto basse rispetto a quelle ottenute con materiali più convenzionali, ma la sintesi di nuovi materiali, spiega l’ Enea, è uno tra i temi di ricerca ritenuti strategici nel contesto generale dello sviluppo di celle FV a base organica. E proprio il FV può essere considerata l’ energia del futuro se si pensa che ogni ora e mezzo il sole irraggia la terra con una quantità di energia pari a quella consumata in un anno dall’ intera popolazione mondiale!