L’Earth Overshoot day è il giorno in cui il pianeta terra entra in allarme rosso per aver consumato, secondo le stime, tutte le risorse rinnovabili disponibili per l’anno in corso. I calcoli vengono effettuati ogni anno dal Global Footprint Network, il centro di ricerca che studia l’andamento dell’impronta ecologica dell’uomo e la capacità del pianeta di rigenerare le risorse e assorbire le nostre emissioni, dalla CO2 ai rifiuti. Dal 20 agosto l’umanità vivrà indebitandosi con il futuro. Rispetto al 2013 abbiamo perso un ulteriore giorno. Se continuassimo a vivere così, avremmo bisogno di 1 Pianeta e mezzo e le stime future parlano di tre Terre, che ad oggi non abbiamo (e forse non è superfluo sottolinearlo). Nel 1961 avevamo globalmente bisogno “solo” dei tre quarti del Pianeta. Il break-even point si è superato negli anni ‘70 e da allora il trend è in crescita, nonostante le politiche ambientali introdotte (o discusse) negli ultimi anni.
Mettendo in rapporto i consumi e le risorse sul proprio territorio, alla popolazione Italiana servirebbe un Paese 440% più grande (l’anno scorso era del 400%) di quello attuale. Guardando fuori confine, servirebbero le risorse di 7 volte Giappone e di 12 volte gli Emirati Arabi per gli abitanti dei due stati. Quest’ultimo è uno dei casi di studio presi in esame dall’ente di ricerca e ha annunciato l’impegno a voler ridurre la propria “impronta” ad iniziare dalle emissioni di carbonio.
Gli interessi del debito dell’Overshoot, avvertono dall’ente di ricerca, si pagheranno sotto forma di deforestazione, sarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità, aumento di CO2 nell’atmosfera. E’ tutto perduto? No. Il presidente del Global Footprint Network Mathis Wackrnangel ha però sottolineato come il superamento della capacità rigenerativa del Pianeta sia un problema sia ecologico che economico e stia diventando la sfida del ventunesimo secolo. E noi cosa possiamo fare?
Calcolare la propria impronta ecologica e lavorare ogni giorno per ridurla, spostando sempre più lontano nel futuro il nostro personale Overshoot day.
