Mangiare meno carne, meno farine e zuccheri raffinati, riduce sì il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete, ma riduce anche l'impatto della produzione di cibo sulla salute del pianeta. Via libera insomma a frutta, verdura e a qualche porzione di pesce.
È quanto si apprende da uno studio pubblicato da un gruppo di ricerca dell'Università del Minnesota su Nature, nel quale vengono presi in considerazione e analizzati i dati raccolti negli ultimi 50 anni e provenienti dai Paesi con la più alta densità abitativa, mettendoli in correlazione tra loro. Il professor G. David Tilman e il laureando Michael Clark hanno così dimostrato come una dieta con alti consumi di carne, zuccheri e farine non solo aumenta il rischio di malattie come il diabete, ma è incontrovertibilmente legata all'aumento delle emissioni di gas climalteranti.
Come conferma lo stesso professor Tilman: “È la prima volta che questi dati vengono collegati tra loro, dimostrando che non si tratta di qualche borbottio di qualche amante del cibo o di qualche ecologista”. Infatti come si legge dall'abstract dell'articolo: “Nel 2050, se la tendenza registrata in questi anni non verrà modificata, c'è il rischio che le emissioni di gas serra provenienti dal settore alimentare aumentino dell'80 per cento”.
Quali soluzioni quindi? I due ricercatori spiegano che la dieta vegetariana, o quella mediterranea basata per lo più sul consumo di frutta, verdura e pesce, siano le scelte migliori. Riducono di percentuali a due cifre il rischio di diabete 2 e di malattie croniche, oltre ad aiutare a ridurre le emissioni climalteranti. Di fatto, se queste diete diventassero la norma entro il 2050, non si avrebbero aumenti nelle emissioni.
Certo si tratta di cambiare praticamente stile di vita, di consumi e di gusti percepiti, soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti. Forse un po' meno in Italia, anche se i dati più recenti dicono il contrario, ovvero che il cosiddetto junk food sta prendendo sempre più piede nelle abitudini degli italiani. La soluzione di quello che gli scienziati definiscono come il “trilemma ambiente-salute-dieta”, sta proprio nella scelta di una dieta vegetariana o in quella mediterranea, contemplando ogni tanto qualche porzione di pesce.