Federico Garcea e Tommaso Speroni, fondatori di Treedom, lavoravano insieme in Africa per una società che produceva biocombustibili. Poi si è accesa una lampadina: dar vita a un progetto che collegasse il mondo industrializzato ai villaggi dei Paesi più poveri e che facesse bene a tutti. Così nel 2010 a Firenze è nata Treedom: “Permette a chiunque di contribuire affinché nuovi alberi siano piantati nel mondo, attraverso un sito web trasparente, interattivo ed integrato con i social network”, racconta Letizia Scarpino, responsabile della Comunicazione.
Privati e aziende possono scegliere l'albero e il luogo che preferiscono e seguire lo sviluppo della pianta: “Il tuo albero viene piantato in giro per il mondo direttamente da contadini locali, per poi essere fotografato, geolocalizzato e pubblicato sul tuo profilo. E’ come adottare un albero a distanza”.
In questo modo si contribuisce alla riforestazione di intere aree, con un progetto che allo stesso tempo consente di compensare le emissioni di CO2 di un evento, un ciclo produttivo, oppure semplicemente quelle connesse alla nostra vita quotidiana. “La piantumazione di nuovi alberi permette infatti di incrementare l’assorbimento di CO2 per contrastare il cambiamento climatico e gli eccessi dell’effetto serra, contrastare deforestazione, il degrado ambientale, l'erosione dei suoli e desertificazione, contribuire alla tutela della biodiversità, migliorare la fertilità dei terreni, stabilizzare l’assetto idrogeologico delle zone di progetto, evitando così frane e smottamenti”.
Treedom promuove i progetti agroforestali in collaborazione con ONG locali: grazie al contributo di imprese e semplici cittadini, in quattro anni sono stati piantati più di 180.000 alberi, riforestando un’area pari a un milione di metri quadrati.