Dovremmo rammentarci dell’importanza della tutela ambientale ogni giorno.
Questa convinzione, che si cerca di convertire in azioni tangibili nel quotidiano, impone una riflessione a posteriori sulla canonica ricorrenza di ieri.
L’ambiente è per definizione la casa naturale dell’uomo e offre le sue risorse al proprio “ospite”, con generosità e gratuità.
Il 5 giugno, dunque, diviene Giornata Mondiale dell’Ambiente, sin dalla sua istituzione che risale al 1972. L’uomo ha voluto “sdebitarsi” con tale celebrazione, a sostanziare l’importanza di questo bene infinito.
Un giorno commemorativo, quello appena trascorso, che vuole ricordare agli “inquilini planetari” il valore assoluto dell’ambiente: non risorsa da sfruttare per velleità personali, ma ricchezza da preservare per le generazioni future. L’uomo ha in prestito questo habitat e deve salvaguardarlo per i posteri.
In realtà i fatti spesso smentiscono questa lineare logicità. L’ambiente viene sovente considerato quale opportunità per speculazioni a fini personali, elemento dissociato da sé, “ambito” da consumare all’infinito.
Negli ultimi tempi, però, rivelazioni ottimistiche hanno ravvivato le nostre speranze! La posizione di spicco del nostro Paese nella diminuzione delle emissioni di gas nocivi, secondo il rapporto Eurostat 2014, con unariduzione del 6% rispetto a due anni fa (sebbene quanto emerso sembrerebbe più inerente alla crisi economica e produttiva che a una strategia di ottimizzazione delle risorse); l’impegno e l’accelerazione di Obama con l’emanazione della recente direttiva che impone alle centrali elettriche a carbone un taglio del 30% delle emissioni di CO2, entro il 2030; il sogno e il contributo di Bill Gates per l’eliminazione della fame nel mondo nei prossimi 20 anni. Si tratta di esempi costruttivi e replicabili che rafforzano le aspettative e tracciano una visione positiva di impegno sui temi connessi all’ecosostenibilità.
In una società globale lo sguardo alle criticità deve essere ampio e “sconfinato”. Il mondo così interconnesso non può essere foriero di sole “McDonaldizzazioni standardizzanti”, che appiattiscono e uniformano gli stili, i pensieri.
La poliedricità della nuova “glocalità” deve rappresentare l’esaltazione di ogni singolarità e di una variegata “biodiversità” culturale ed ecologica da proteggere e fortificare.
Le azioni soggettive inevitabilmente propagano effetti sulla totalità, serve quindi grande senso di responsabilità ed etica sociale.
Quest’anno il tema della commemorazione si rivolgeva principalmente alle piccole isole, in particolare a quelle dell’oceano Pacifico e alle Maldive, che corrono seri rischi per l’innalzamento del livello del mare, conseguenza degli effetti provocati dai cambiamenti climatici.
Ma credo che all’isola “Terra” nella sua interezza sia da rivolgere con attenzione lo sguardo.
In una visione smart di futuro e di “evo evoluto”, la Giornata Mondiale dell’Ambiente dovrebbe essere celebrata ogni giorno dell’anno, secondo un concetto dilatato di temporalità.
Ed è per questo che noi la ricordiamo oggi. The day after!