I Festival musicali hanno una loro eco-pagella. Si tratta del Greener Festival Award, il riconoscimento che fin dal 2007 premia i festival musicali sia essi rock, jazz, soul o techno che si sono impegnati a ridurre il loro impatto ambientale. Il termine per partecipare all’edizione 2014 è scaduto il 30 aprile scorso, ma per gli organizzatori sono possibili eccezioni. Partecipare a questo premio non è semplice. Bisogna presentare una autocertificazione di sostenibilità insieme ad una corposa documentazione su tutte le iniziative che saranno intraprese per ridurre gli impatti ambientali e passare lo scrutinio di valutatori indipendenti.
I riconoscimenti sono suddivisi in quattro categorie “outstanding” per quegli eventi musicali eccezionali che si sono distinti in tutti i settori ambientali (riduzione delle emissioni di gas serra e dell’ uso dei mezzi privati negli spostamenti, gestione dei rifiuti, riduzione dei consumi d’ acqua e programmi di comunicazione di queste buone pratiche ambientali al pubblico); “highly commended” per i festival molto rispettosi dell’ ambiente e che hanno iniziative significative per un’ecogestione; “commended” per quelli con una buona gestione ambientale e “improving” per quelli che hanno cominciato il cammino verso la sostenibilità.
Nel palmares di questi riconoscimenti l’Italia è ben poco rappresentata, si trova infatti solo il Rototom Sunspalsh nel 2009, il grande festival della musica reggae che l’anno successivo si è spostato in Spagna e, nel 2012, Dieci Giorni Suonati, l’appuntamento annuale che si svolge a luglio nel Castello Sforzesco di Vigevano e che accoglie tutti i generi dal rock al metal fino all’adult contemporary. Eppure da una ricerca annuale sui gusti degli italiani e gli eventi musicali sostenibili, realizzata dall’ Ispo, su incarico di Edison, emerge che il 74% degli italiani andrebbe più volentieri ad un concerto se sapesse che è sostenibile.
