Tracce di oltre 630 diversi principi farmaceutici e dei loro prodotti di degradazione sono state trovate nell’ acqua, nel suolo, nei fanghi e negli organismi di molti paesi del mondo.
I più “gettonati” sono stati i residui di diclofenac, un antidolorifico e antinfiammatorio: iI suo principio attivo è stato rinvenuto nelle acque di 50 diversi paesi. Questi i primi risultati del progetto di ricerca di quattro anni “Global Relevance of Pharmaceuticals in the Environment", realizzato dall’Agenzia federale per l’ambiente della Germania, che dimostra come il problema della contaminazione ambientale da farmaci sia particolarmente grave, tanto che l’Unep, il programma ambientale delle Nazioni Unite, sta esaminando se “farmaci nell’ambiente” debba diventare un nuovo campo di azione del SAICM il programma internazionale che promuove la gestione e la sicurezza delle sostanze chimiche.
“L’Agenzia Federale per l’Ambiente - ha detto il Presidente Thomas Holzman - grazie a questa ricerca ha ora le prove che i residue di farmaci dispersi nell’ ambiente costituiscono un grave problema in tutto il mondo”. Proprio per quanto riguarda i residui di dicoflonac, in 35 dei 50 paesi in cui è stato rinvenuto, le concentrazioni misurate in acqua hanno superato di 0,1 microgrammi per litro, una concentrazione questa che nelle prove di laboratorio si è dimostrata dannosa per i pesci.
Sono comunque 17 i residui di farmaci presenti in tutti i paesi esaminati. Oltre al diclofenac, alcune di questi includono quelli di un farmaco antiepilettico, la carbamazepina; di un antidolorifico, l’ibuprofene; di un contraccettivo, l’ etinilestradiolo; di un antibiotico, il sulfametossazolo. Il progetto di ricerca, iniziato nel 2012, si concluderà a metà del 2015.