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L’industria italiana prende la strada della green economy, 1 su 4 offre prodotti e servizi eco
Aperti oggi ad Ecomondo gli Stati Generali della Green Economy 2014, una due giorni strategica per il futuro delle imprese verdi, c’è anche il messaggio del Presidente Napolitano
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05/11/2014

C’è un’industria verde che cresce nel mondo nonostante la crisi, tanto che per i settori green per antonomasia – efficienza, rifiuti, energia, risorse idriche, uso efficiente dei materiali, mobilità sostenibile - si prevede che il fatturato arrivi a 2.200 miliardi di euro nel 2020. C’è in Italia un’azienda su 4 che offre servizi e prodotti eco ed un altro 7% che intende offrirli nei prossimi 7 anni. Ci sono le imprese che si occupano della gestione dei rifiuti che sono cresciute tra il 2008 e il 2012 del 12% e gli addetti del 19%. Ci sono 16.519 aziende del made in Italy che hanno la gestione ambientale certificata. Questo universo di imprese green ha scelto come luogo di incontro gli Stati Generali della Green Economy che si sono aperti oggi a Rimini nell’ambito di Ecomondo e che quest’anno hanno come tema “Lo Sviluppo delle Imprese della Green Economy per uscire dalla crisi italiana”. I due giorni del summit dell’economia verde, promossi dal Ministero dell’Ambiente e dal Consiglio generale della Green Economy, formato da 67 organizzazioni di imprese green, con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, serviranno per mettere a fuoco le politiche e le misure per sostenere lo sviluppo delle imprese della green economy e nello stesso tempo per dare voce alle proposte delle imprese per uscire dalla crisi italiana, salvaguardando l’ambiente. Per l’apertura dell’evento, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio in cui sottolinea come la crisi attuale imponga delle scelte e chieda “una decisa discontinuità culturale”.

La prima giornata di dibattito è servita a fare il punto sulla consistenza e sulle potenzialità dell’industria verde italiana e per dimostrare come sia stretto il rapporto economia-ecologia. ”I numeri ci mostrano - ha detto il Ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti - che le uniche aziende che hanno tenuto nella crisi economica sono quelle della green economy”. Sono, infatti, cresciute in fatturato e in occupazione. Uno studio, ad esempio, della Fondazione Enel e del Politecnico di Milano ha stimato che con interventi di efficienza energetica ci sarebbe un potenziale di risparmio sui consumi finali fino a 25Mtep al 2020, un risparmio delle emissioni di CO2 eq. quantificato in 72 Mt, un giro d’affari di 64 mld e 460.000 posti di lavoro. Nel settore dei rifiuti, arrivando al 70% di riciclo e con l’abbattimento del 5% dei rifiuti urbani avviati in discarica, si creerebbero in Italia ulteriori 30.000 posti di lavoro, si risparmierebbero 4 miliardi nei costi di gestione e si avrebbero benefici ambientali valutabili in circa 3 miliardi. E non basta una gestione corretta porterebbe benefici al portafoglio dei cittadini. Passando, infatti, nelle città tra i 50.000 e i 150.000 abitanti, da una raccolta differenziata del 20-40% a una di oltre il 60% la bolletta annua dei rifiuti si abbatterebbe del 31%.

Puntando sull’alta qualità ambientale dei beni e dei servizi – ha osservato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile  le imprese della green economy potrebbero contribuire, in modo rilevante, a riqualificare e rilanciare investimenti e occupazione, a contribuire a far crescere la domanda interna e a migliorare le nostra importazioni”.

Proprio per arricchire le proposte green, si svolgeranno 7 sessioni tematiche di approfondimento e consultazione, su alcuni settori strategici della green economy: agroalimentare di qualità ecologica nelle cinture verdi urbane: verso EXPO 2015;  Ecoinnovazione e competitività delle imprese italiane; Capitale naturale: contabilità e responsabilità degli attori; L’economia del ciclo dei rifiuti: dimensioni economiche, problematiche e proposte di sviluppo; Energia e clima: verso l’Accordo post-Kyoto-Parigi 2015; Gestione sostenibile della risorsa idrica: verso un Piano Nazionale; Dalla Carbon footprint all’Environmental footprint: stato dell’arte, indirizzi europei e prospettive future per le imprese italiane. Le proposte che scaturiranno dalle sessioni saranno presentate domani al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

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