"Condivisione" (o "sharing") è una delle parole chiave per evitare gli sprechi, causa dell'emorragia di risorse e di molti danni ambientali nelle nostre società. Dopo il car-sharing, anche il mondo del food italiano si sta indirizzando a tale modalità! Infatti, lo scorso 7 settembre è stato presentato ufficialmente al Sana di Bologna (fiera del biologico e del naturale), alla presenza del ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, il sito web www.scambiacibo.it. Lo spreco di cibo in Italia è elevato: inizia nelle campagne, dove spesso in vista di un ritorno economico insoddisfacente non si raccolgono i prodotti, e prosegue poi nelle nostre case con frutta, verdura e generi deperibili. In cifre, si buttano via 1,3 mld di tonnellate di alimenti, e il 42% di questi sprechi arriva proprio dalle nostre case! Cifre notevoli che hanno spinto il Ministero dell’Ambiente a varare il "Pinpas" ("piano nazionale di prevenzione dello spreco") per spingere al recupero di alimenti prossimi alla scadenza nel circuito della grande distribuzione.
Abbiamo intervistato al Sana l'Ing. Ilaria Venturelli chiedendo com'è nata l'idea: "Tutto è partito da un lavoro che il nostro team del Petricorstudio stava svolgendo a nome di un ristorante per un concorso di architettura e nell'appassionarci al mondo del cibo abbiamo anche scoperto quanto spreco si verifichi... Approfondendo il significato del "food-sharing" a livello storico si è appreso che le persone scambiavano cibo quando entravano in contatto con culture diverse per farsi conoscere e che in Germania (ma, non è l'unico caso!) stava avendo successo un progetto con un meccanismo simile a quello che volevamo attivare con S-Cambia Cibo... Lavorando in co-warking abbiamo condiviso l'idea ad altre realtà (individuando, così, dei partner) e vinto un bando. Nei successivi 3 mesi di incubazione per lo sviluppo del progetto, abbiamo incontrato Coop Adriatica che, dopo averci monitorati, ci ha offerto la piattaforma attualmente in versione beta e che prevediamo di ultimare nei prossimi 4 mesi. Tuttavia, le persone possono già scambiare cibo". Come? "Andando sulla home di www.scambiacibo.it, ci si iscrive immettendo i dati anagrafici e gli indirizzi su cui si vuole geolocalizzare gli alimenti; poi, ricevuti username e password, si accede al proprio profilo dove si inseriscono le foto dei propri alimenti avanzati che potremmo gettare, e le indicazioni sulla data di scadenza con i tag che aiuteranno altri utenti nella ricerca. Si clicca "inserisci" e si attendono le richieste di chi verrà a ritirare il cibo. Il tutto senza passaggi di denaro; nè si tratta di baratto: se si ritira una mela, non necessariamente si avrà in cambio una pera! È un puro scambio. D'altronde, nel momento in cui il cibo lo passo ad una altro e non lo metto in pattumiera sto già vincendo contro lo spreco: è un sistema win win, una volta immetto e un'altra volta potrei essere io a trovare qualcosa che mi interessa... Lo scambio, poi, avviene fisicamente e questo per noi è un altro fine importante poichè dà la possibilità di mettere in connessione le persone per fortificare gli scambi di vicinato, oltre che di riappropriarsi della propria città. È un progetto che può avere diverse esternalità positive e speriamo che le persone ne usufruiscano".