Non è colpa dei banchi se i nostri figli soffrono di scoliosi, così come uno zaino pesante non è la causa di possibili deformazioni e nemmeno il non stare mai dritti quando si è seduti in classe è un comportamento da mettere sotto accusa. A far crollare quelle che molti genitori consideravano delle certezze sono gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Non esiste una postura corretta in assoluto. Esiste la postura che aiuta l’attenzione e facilita la capacità di concentrazione. Consiste nella modifica continua della posizione sulla sedia; è quindi preferibile non assumere una determinata posizione e mantenerla per lungo tempo, ma modificarla spesso. Nelle ore scolastiche è perciò inutile invitare il bambino a stare dritto con la schiena
Se il bambino sta in piedi è consigliabile che stia con le spalle dritte, poggiandosi correttamente sul bacino, distribuendo bene il peso, senza sbilanciarsi su un lato piuttosto che su un altro; da seduto il peso andrebbe distribuito su entrambe le spalle senza poggiare la testa su un braccio.
Cattiva postura non significa maggiore rischio di scoliosi. La scoliosi è una deformità strutturale delle vertebre, caratterizzata da una curvatura e da una rotazione della colonna vertebrale che si manifesta su 2 bambini su 100 indipendentemente dalla posizione che assumono durante la giornata. Le posture sbagliate, invece, possono determinare modificazioni di tipo posturale - il cosiddetto atteggiamento scoliotico - ma si stratta di alterazioni muscolari che non sono sinonimo di malattia della colonna vertebrale. E’ utile, in questi casi, che i bambini facciano una regolare attività fisica e ginnastica posturale.
Non drammatizzare l’uso di zaini colmi di libri pesanti. Non esistono, spiegano gli esperti del Bambino Gesù, nessi di causalità tra zaino pesante - anche se portato su una sola spalla - e deformità o deviazione della colonna vertebrale. L'uso abituale dello zaino (20-30 minuti al giorno) non crea problemi. Non è tanto determinante il mezzo con cui si trascinano, quanto il peso dei libri stessi, che non deve mai essere eccessivo, non superando il 10% del peso corporeo.