Sembra cadere proprio a pennello. Mentre l’Italia rivive l’incubo alluvione con una situazione meteorologica estrema che ha messo in ginocchio Genova e Parma, l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) presenta un rapporto sull’adattamento ai cambiamenti climatici che analizza quanto sia stato fatto per prevenire le catastrofi climatiche.
Sono 30 i paesi europei analizzati per capire in quanti abbiano già cominciato ad avviare politiche di adattamento ai cambiamenti climatici inserendo azioni concrete nella loro agenda politica. Il risultato? In 21 sono già muniti di una strategia di adattamento e 17 - soprattutto in Nord e Centro Europa - hanno anche un piano nazionale sviluppato soprattutto negli ultimi cinque anni. L’Italia, però, non figura tra questi.
"Dal rapporto emerge che nei tre quarti dei Paesi l'adattamento è un argomento che fa parte dell'agenda politica e in particolare sono gli eventi estremi e la gestione idrologica i fattori maggiormente trattati”, spiegano dal Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc) di Bologna, che ha contribuito alla stesura del rapporto sotto la supervisione dello scienziato italiano Sergio Castellari.
Nel rapporto dell’EEA si possono consultare le strategie di adattamento adottate finora, utili per indirizzare i prossimi passi dell’Italia e degli altri paesi rimasti indietro. Per far fronte alle inondazioni subite in Slovacchia, per esempio, si è realizzato il Flood Warning and Forecasting System (FWFS), un sistema impostato sulle informazioni dei parametri meteorologici e idrologici dotato di strumenti come radar e stazioni di monitoraggio automatizzate. Infrastrutture di questo tipo, installate a Bratislava nel 2010, hanno già mostrato la loro efficienza durante l‘inondazione dal fiume Danubio del 2013.
Anche se l’Italia non rientra fra i paesi virtuosi, gli addetti ai lavori sono ottimisti. Dopo due anni di lavoro si vuole ora adottare una strategia contro i cambiamenti climatici entro ottobre, come annunciato dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. La redazione della strategia nazionale di adattamento dell'Italia, coordinata dal ministero dell'Ambiente, vede la collaborazione di altri ministeri e del Cmcc. “In Italia” - puntualizza Sergio Castellari - ci sono città virtuose come Bologna e Ancona che entro il 2015 avranno un piano di adattamento al cambiamento climatico".