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Due litri per 100 Km, la nuova frontiera dell’auto verde
Al Salone di Parigi di ottobre i primi prototipi di vetture a bassi consumi e ridotte emissioni
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19/09/2014

Due litri per cento chilometri per tutti è il target di consumo che il governo francese ha posto all’industria automobilistica nazionale nell’ambito del progetto “Nuova Francia Industriale” con obiettivo 2020. Al raggiungimento di questo target stanno lavorando sia Renault sia Peugeot, percorrendo due strade diverse che troveranno espressione al prossimo Salone dell’Auto di Parigi, in programma all’inizio di ottobre, con la presentazione di due “concept car”.

La Renault presenterà “Eolab”, un prototipo, capace di percorrere cento chilometri con un solo litro di carburante ed emissioni di 22 grammi di CO2. Una simile performance è resa possibile da un mix di aerodinamica, alleggerimento e tecnologia ibrida benzina/elettrica, in cui Renault è all’avanguardia grazie anche alla sua alleanza con Nissan.

La cura di alleggerimento ha consentito di risparmiare 400 chili, rispetto alla media dei veicoli del segmento “B”, cui Eolab appartiene, con una scocca che associa acciaio, alluminio e compositi ed un tetto in magnesio del peso di soli quattro chili. Il minor peso ha consentito paralleli risparmi su tutti gli altri componenti, dalla motorizzazione, ai freni, alle ruote.

L’esperienza di questo prototipo, consentirà di riversare su nuovi modelli le tecnologie necessarie a commercializzare entro il 2020 un’auto che consumi meno di due litri per cento chilometri.

Punta invece sul suo nuovo sistema “HYbrid Air” la Peugeot pronta a realizzare una “208” da 50 chilometri a litro. Anche in questo caso aerodinamica e nuovi materiali giocheranno la loro parte secondo un criterio imperativo: le tecnologie impiegate devono essere industrializzabili ad un costo abbordabile entro il 2020, data di scadenza del programma. Ma la chiave di volta sarà il tradizionale motore a combustione interna (ottimizzato con miglioramento di rendimento del quattro per cento ottenuto con la riduzione degli attriti) che verrà accoppiato ad un sistema di organi idropneumatici, che generano, raccolgono e utilizzano secondo necessità l’aria compressa per supportare il motore termico o sostituirsi ad esso alla ricerca della massima efficienza.

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