Sono gli artigiani del futuro, capaci di unire l’uso di strumenti digitali alla creatività manuale. Tutto all’insegna del rispetto dell’ambiente e del riuso di materiali non ancora pronti per lo smaltimento. I green makers, gli artefici dell’innovazione ecosostenibile 2.0, saranno i protagonisti di un’intera area di Fa’ la cosa giusta!, la fiera del consumo critico e consapevole che si tiene a Milano dal 13 al 15 marzo, giunta alla dodicesima edizione. Dopo un primo piccolo esperimento l'anno scorso, quest’anno gli organizzatori hanno dato vita a un bando per la selezione dei giovani artigiani e progettato lo spazio in collaborazione con YATTA!, makerspace milanese dedicato a designer, architetti e creativi, e Culturability, piattaforma aperta a progetti di innovazione culturale e sociale che promuovono benessere e sviluppo sostenibile, creata da Fondazione Unipolis.
“Il nostro obiettivo – spiega Fausto Trucillo, responsabile dell’area Green makers di FLCG! – era portare in fiera realtà interessanti nell’ambito dell’innovazione sostenibile, che però, essendo spesso start up, non avrebbero potuto permettersi uno stand a pagamento”. Tra le creazioni più interessanti in esposizione, ci saranno gli orti in bottiglia “Hortilla” ideati da Jì-Risorse Ecologiche, per coltivare in casa, in pochissimo spazio, fiori ed erbe aromatiche, oppure le lampade in legno riciclato del laboratorio di design madrileno Amaurot. Ancora, ci sarà la docking station per smartphone in faggio non trattato, che per amplificare la musica usa la naturale risonanza del legno, senza bisogno di energia, o i punti luce a LED realizzati con stampanti 3D nello spazio YATTA! dal designer giapponese Akifumi Takeshita. “Tutti questi creativi sono giovani: la loro attività spesso sta ancora al confine tra hobby e impresa. Alcuni hanno appena avviato un’attività, per altri si tratta per ora di un interesse che non si è ancora trasformato in lavoro”, continua Trucillo.
Nell’area dei “Green Makers” ci sarà anche spazio per molte esperienze di riuso e riciclo creativo. Vedi il caso dei “Libri finti Clandestini”, taccuini e libricini tematici realizzati utilizzando carte di recupero trovate in giro e rilegati a mano. Oppure la piattaforma on line “Giacimenti urbani”, che punta a mettere in rete attività promotrici del recupero di oggetti e materiali: ci sono studi di design che ritirano tappi di sughero, i negozi di libri usati, punti di riparazione di bici, abiti, mobili.
Durante i tre giorni di manifestazione, sono in programma anche incontri sul tema dell’innovazione sostenibile e workshop per imparare a usare strumenti e software utilizzati dai makers. Chiunque potrà realizzare packaging personalizzato, lampade a risparmio energetico, illustrazioni e giochi per i bambini. Ogni partecipante dovrà portare un disegno e verrà aiutato a ottimizzarlo per la stampa a plotter.