Monitorati in tempo reale i rischi dello smog sulla salute. Durante due periodi di alto inquinamento atmosferico in Gran Bretagna ci sono state circa 3.500 visite mediche in eccesso per disturbi respiratori acuti e circa 500 in più per asma. Questi i risultati di uno studio pubblicato su Science for Environment Policy, la newsletter della Commissione Ue. L'inquinamento atmosferico, si sa, è un fattore noto e significativo di rischio per una serie di malattie, come quelle respiratorie, cardiache, ictus e cancro ai polmoni. Anche l'esposizione a breve termine all'inquinamento atmosferico può causare una serie di effetti respiratori acuti, tra cui affanno e difficoltà respiratorie. Per fare questa ricerca si sono incrociati i dati dell’inquinamento dell’aria con quelli forniti dal sistema di sorveglianza medica e si sono indagati soltanto disturbi come affanno, difficoltà respiratorie e asma.
Lo studio ha esaminato il comportamento-sanitario del pubblico britannico in due periodi di inquinamento atmosferico elevato che si sono verificati a metà marzo del 2014 e tra marzo e aprile dello stesso anno. Questi periodi ad alto smog sono stati causati da una combinazione di elementi: condizioni atmosferiche caratterizzate da venti leggeri e cielo sereno, emissioni inquinanti, trasporto atmosferico di polvere dal Sahara e inquinamento proveniente dall'Europa continentale. In determinate aree del Regno Unito si è raggiunto il “bollino rosso” per l’inquinamento atmosferico dovuto a cinque inquinanti: biossido di azoto, biossido di zolfo, ozono, polveri sottili (PM10 e PM2,5). Proprio quest’ ultime sono stati gli inquinanti che hanno maggiormente “sforato” e hanno messo quindi a maggior rischio la salute. I risultati dello studio hanno dimostrato che nei primi sette giorni di aria cattiva ci sono state circa 1 200 visite mediche in eccesso per affanno e difficoltà respiratorie. Per i sette giorni del secondo periodo per gli stessi disturbi le visite in eccesso sono state circa 2300. Per quanto riguarda invece l’asma, nel primo periodo ci sono stato 100 visite mediche in eccesso e 400 nel secondo periodo. Questo livello più elevato di visite mediche nel secondo periodo di rilevazione ha, secondo gli autori della ricerca, una spiegazione: i media ne hanno parlato molto e questo ha spinto i cittadini a cercare di più l’aiuto del medico. Naturalmente i dati che emergono dallo studio - come concludono i ricercatori - sono misurati per difetto: molte persone, infatti, anche se colpite da disturbi respiratori, non ricorrono alle cure mediche.
Credits: Image © Seb Piedoux