Taglio del nastro inaugurale di Expo 2015, l'Esposizione universale dedicata a “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Fino al 31 ottobre i 145 Paesi partecipanti mostreranno al mondo intero l'innovazione, la tradizione, la tecnologia e tutta l'eccellenza del cibo. L'obiettivo? Stimolare una discussione partecipata per trovare nuove soluzioni per nutrire il pianeta, sconfiggere la fame e azzerare lo spreco di cibo.
Tra i Paesi partecipanti 53 hanno scelto di costruire un proprio padiglione, rappresentativo per ogni nazione. Qui si potranno toccare con mano le eccellenze provenienti da ogni angolo del globo, oltre alle centinaia di progetti dedicati all'alimentazione sostenibile, alla sovranità alimentare, agli ultimi ritrovati in fatto di innovazione in agricoltura. Ma naturalmente molto spazio sarà dedicato al cibo, in tutte le sue sfaccettature.
La pianta del sito espositivo ricorda le antiche costruzioni perpendicolari romane, presenti ancora oggi in molte città italiane e non solo. Le due vie principali, il Cardo e il Decumano si incontreranno nel luogo simbolo, Piazza Italia. L'anima del sito espositivo sarà naturalmente il Padiglione Italia, una struttura all'avanguardia ed ecosostenibile, che presenterà al mondo il nostro Paese.
Tra i vari padiglioni, molti dei quali realizzati dalle stesse aziende operanti nel settore alimentare ci sarà “Cibus è Italia”, realizzato da Federalimentare. Qui sarà rappresentata tutta la filiera dell'agroalimentare italiano, in particolare quella della piccola e media impresa, dell'artigianalità, della tradizione. “Questo padiglione è stato voluto e pensato per dare la possibilità di espressione al grande tessuto delle piccole e medie imprese del nostro territorio, che altrimenti non avrebbero potuto affrontare da sole l'impegno della presenza ad Expo”, spiega Franco Boni presidente Federalimentare4expo. “Si tratta di più di 400 aziende che rappresentano più di un migliaio di marchi”.
Per chi non partecipa con un padiglione dedicato, sarà invece presente nei 9 cluster. Si tratta di padiglioni collettivi che raggrupperanno i Paesi secondo identità tematiche e filiere alimentari. Ecco allora il riso, cacao e cioccolato, caffè, frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, bio-mediterraneo, isole mare e cibo e le zone aride.
Da non dimenticare le 5 aree tematiche che accompagneranno i visitatori attraverso percorsi espositivi ed elementi attrattivi, cogliendo l'occasione per un’esperienza sensoriale ed educativa. Ecco allora il Children Park, dedicato ai più piccoli, il Future Food District, ovvero il supermercato del futuro, il Biodiversity Park, 8500 metri quadrati dedicati alla biodiversità, l'Arts & Foods dedicato al cibo e all'arte e infine il Padiglione Zero, che introduce la visita di Expo e racconta la storia dell’uomo sulla Terra attraverso il suo rapporto con la natura e il cibo.
“Questo sarà un Expo di rottura”, sottolinea Boni. “Non si tratterà solo di far vedere gli ultimi ritrovati tecnologici o scientifici, o gli ultimi prodotti in fatto di cibo. Dovrà esserci un momento di riflessione non solo da parte dei visitatori, per fare in modo che tutti nel mondo possano sedersi a tavola”.