Darà gas, luce e riscaldamento a circa 5 mila abitazioni del territorio, il nuovo impianto per la produzione di biometano realizzato dall'Università Milano-Bicocca e Cem Ambiente a Cavanago Brianza (MB).
Una fonte energetica a basso costo perché, grazie alla nuova tecnologia sviluppata “sul campo” dai ricercatori del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, è possibile “pulire” il biogas dalla CO2 in maniera più efficiente di quanto sia possibile oggi nei normali impianti.
La tecnica per ricavare il metano, chiamata in gergo “upgrading”, permette di trasformare la miscela di gas dovuta alla fermentazione dei rifiuti, principalmente organici o dai reflui, in un gas utilizzabile come fonte energetica.
“Grazie all’accordo di collaborazione con Cem Ambiente è stato possibile verificare dal vivo l’efficacia di questa nuova tecnologia su un gas reale, ossia su una miscela di anidride carbonica, metano e altre sostanze che costituiscono normalmente il prodotto ottenuto dalla fermentazione batterica dei rifiuti umidi”, ha dichiarato Maurizio Acciarri, professore associato di fisica sperimentale del Dipartimento di Scienza dei Materiali e responsabile del progetto per l’Università di Milano-Bicocca.
Il sistema messo a punto dal team del professor Acciarri è in grado di trattenere solo le impurezze indesiderate lasciando fluire liberamente il metano pulito. In questo modo si ottiene un gas di qualità paragonabile, se non superiore, al metano che l’Italia acquista dalla Russia e dal Nord Africa.
La sperimentazione, partita lo scorso anno, ha portato a risultati tangibili e misurabili, così da determinare la fattibilità del progetto. Le informazioni così ottenute permetteranno di realizzare il primo prototipo di impianto industriale, che sarà in grado di produrre biometano dai rifiuti organici con questa nuova tecnologia.
Il biogas è considerato strategico per l'economia del nostro Paese. Solo negli ultimi 5 anni il numero di impianti è cresciuto del 490 per cento, mentre la potenza installata è aumentata del 267,4 per cento, raggiungendo gli 8 mila GWh, il 10,45 per cento del totale fonti energetiche rinnovabili.