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Silenziosi ed ecologici, anche gli aerei passano all’ibrido
Allo studio di Siemens e Airbus un aereo da 90 posti da far decollare entro il 2035 e in grado di consumare il 50% in meno di carburante.
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27/05/2015

Non più casi Ciampino, Linate, Orio al Serio, Orly o Heathrow dove le popolazioni sono insorte contro il rumore dei jet in atterraggio e decollo, ma aeroporti silenziosi dove gli aerei si muovono a rumore zero, senza frastuono di turbine. A questo stanno lavorando Siemens e Airbus che sperano di lanciare nei cieli il primo aereo commerciale ibrido da 90 posti nel 2035. Nell’ aereo allo studio il motore tradizionale si combina con una batteria e un motore elettrico che oltre a garantire il silenzio in fase di decollo e atterraggio permette anche una riduzione dei consumi di carburante intorno al 50%.Il rumore rappresenta da sempre un elemento di impatto ambientale connesso alle infrastrutture aeroportuali e, nonostante una copiosa produzione normativa che ha, tra l’ altro,  posto limiti ai voli notturni e ha stabilito una zonizzazione acustica del territorio aeroportuale (nella zona più interna si possono comunque superare i 75 decibel),  questi limiti sono spesso violati con rischi per la tranquillità, ma anche per la salute di chi vive intorno agli scali. Secondo uno studio di un team di ricercatori dell’Imperial College e del King College di Londra che ha monitorato 3,6 milioni dii persone che abitano nelle vicinanze dell’aeroporto londinese di Hathrow i rischi di ictus e di malattie cardiache e circolatorie sono più alti chi abita vicino a un aeroporto.  Per arrivare comunque a far volare aerei di linea ibridi è ancora necessario una lunga serie di test su aerei più piccoli. Proprio Siemens ha recentemente sviluppato un motore elettrico di soli 50 chili, ma che è in grado di erogare una potenza di 260 kW, abbastanza per far volare un aereo a 4 posti con un peso nel decollo di due tonnellate, se usato insieme ad un piccolo reattore. Ma la ricerca sui motori elettrici per aerei è molto attiva in tutte le università. All’ Università di Nottingham, ad esempio, si sta studiano come un motore elettrico integrato ai carrelli possa ridurre consumi, rumore ed emissioni quando l’aereo si muove a terra in aeroporto. “Oggi – spiegano i ricercatori dell’Università - i movimenti dell’aereo a terra sono a carico del motore principale che è progettato per lavorare a 30-40.000 piedi di altezza. La maggiore densità dell’aria a terra coniugata con il fatto che i motori operano a bassa velocità fa sì che il tutto sia molto inefficiente”. Secondo i ricercatori, infatti, si spreca carburante, si provoca inquinamento acustico ed atmosferico e con l’aumento del traffico aereo sarà d’ obbligo quindi lavorare per abbattere rumore e inquinamento mentre l’aereo si muove in aeroporto.

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