Avere una buona idea, un ottimo progetto, ecofriendly, ma non i soldi per lanciare la sfida green al mercato. A quanti è capitato? Oggi esiste un nuovo strumento per reperire fondi dal basso. È Greenfunding. Ce ne parla Andrea Gandiglio, presidente dell’Associazione Greencommerce curatore del progetto Greenfunding insieme a Carlo Boccazzi Varotto.
Come e grazie a chi nasce Greenfunding?
Greenfunding nasce all’interno dell’Associazione Greencommerce, un’organizzazione no profit con sede a Torino che fa parte del network Greengooo! Dal 2010 l’associazione aggrega imprese, enti e professionisti italiani dei diversi settori della green economy che condividono la missione di diffondere pratiche di produzione e distribuzione più sostenibili dal punto di vista ambientale. Oggi il problema principale di questi soggetti - così come di chiunque abbia un buon progetto “green” nel cassetto - è trovare i fondi necessari a realizzare le proprie idee. Abbiamo dunque pensato di creare uno strumento che potesse aiutarli, integrandosi con altre forme di finanziamento tradizionali, in una sorta di “filiera del credito”.
Perché chi vorrebbe realizzare un progetto green dovrebbe rivolgersi alla vostra piattaforma?
Ci sono tre ragioni principali. In primis perché Greenfunding non è una piattaforma di crowdfunding nuda e cruda, ma nasce appunto nell’ecosistema del network Greengooo! dotato di una serie di canali di comunicazione che consentono di godere di una buona visibilità e di contatti verso un pubblico in target. Poi perché Greenfunding è ad oggi l’unica piattaforma italiana specializzata esclusivamente in progetti per la green economy. Infine perché Greenfunding, essendo - come amiamo definirlo - un “crowdfunding in salsa italiana”, ha anche l’ambizione di forzare (e in parte innovare) alcune “regole” del crowdfunding tradizionale a partire dalla durata delle campagne (che da noi arriva fino a 270 gg.!) e da altri strumenti che svilupperemo nei prossimi mesi.
Come funziona?
E’ molto semplice: i “progettisti” possono registrarsi sul sito e accedere ad un pannello utente molto user friendly dal quale si può compilare la scheda del progetto con i dati fondamentali (durata della campagna, target ecc) e caricare i testi, le immagini e i video del progetto. Una volta caricata la campagna sarà valutata dall’Associazione Greencommerce che ne prenderà in considerazione la generale verosimiglianza e fattibilità (soprattutto da punto di vista economico) e i requisiti di sostenibilità ambientale. Le campagne che evidentemente non stanno in piedi o non hanno requisiti “green” vengono bocciate. I membri di Associazione Greencommerce possono ricevere una consulenza gratuita preliminare per essere accompagnati al caricamento e all’impostazione della campagna.
Greenfunding si occupa anche di divulgare i progetti inseriti sul portale?
No, questo è un punto importante da chiarire: le piattaforme di crowdfunding sono degli “strumenti” per caricare e diffondere le proprie campagne e ricevere pagamenti, ma non si sostituiscono agli autori che devono impegnarsi con tutte le energie e con i propri contatti per il buon esisto della campagna. E’ chiaro, come dicevamo prima, che una piattaforma ben pubblicizzata e inserita in un contesto di relazioni genera, indirettamente, molta visibilità anche alla singole campagne, ma non bisogna confondere le due cose e sedersi sugli allori. Caricare il proprio progetto è solo il primo passo, ma poi c’è tutto il resto da fare per diffonderlo sui social, organizzare eventi o altre iniziative. In alcuni casi, per i progetti più impegnativi, è consigliabile individuare un “campaign manager” interno o esterno che possa coordinare la campagna.
Quando potrete darci i primi riscontri?
Siamo online solo da pochi mesi con una versione “beta”, ma basterà aspettare il primo anno di attività…