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Giornata dell’Ambiente, ecco il decalogo anti-spreco di cibo
Dieci consigli pratici per ridurre i circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo buttati ogni anno
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05/06/2015

Ogni anno vengono sprecati e persi circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, un terzo della produzione mondiale[i] e l’equivalente di 1 trilione di dollari in valore. E un quarto del cibo sprecato basterebbe per nutrire i 795 milioni di persone che soffrono la fame. Si tratta di un problema che riguarda tutti, sia perché incide sulle spese delle famiglie (sprecare cibo significa sprecare denaro) sia perché ha gravi ripercussioni sull’ambiente: lo spreco di cibo globale determina infatti 3,3 miliardi di immissioni di CO2 nell’ambiente ogni anno.  In Italia si spreca il 35% dei prodotti freschi (latticini, carne, pesce), il 19% del pane e il 16% di frutta e verdura[ii]. Lo spreco di cibo nel nostro Paese determina una perdita di 1226 milioni di m3 l’anno di acqua, pari al 2,5% dell’intera portata annua del fiume Po. Per evitare danni al portafoglio e all’ ambiente , la Fondazione Barilla (BCFN) ha realizzato questo il decalogo anti spreco lanciato in occasione della Giornata Mondiale dell’ Ambiente:

  1. Comprare solo quello che si prevede di consumare, questo consente di evitare acquisti compulsivi e di approfittare delle offerte solo se si è certi di avere realmente bisogno di quei prodotti.
  2. Controllare sempre la data di scadenza dei prodotti prima di riporli nel carrello in modo tale da non ritrovarsi poi cibi che devono essere consumati in tempi brevissimi.
  3. Trasportare tempestivamente a casa gli alimenti freschi e surgelati, in modo da non interrompere la catena del freddo.
  4. Conservare gli alimenti secondo le indicazioni presenti sulle confezioni.
  5. Verificare le date di scadenza e mettere in posizione più visibile e a portata di mano i prodotti a scadenza più ravvicinata. Attenzione: “da consumare preferibilmente entro il…” indica una data consigliata: se è integro e ben conservato il prodotto può essere consumato anche dopo la scadenza.
  6. Prima di buttare un alimento appena scaduto, verificarne odore, aspetto e sapore per capire se può comunque essere consumato: se queste caratteristiche non sono alterate il prodotto si può mangiare.
  7. Controllare che il frigorifero sia regolato e funzioni correttamente (le pareti interne devono essere asciutte, niente ghiaccio nel freezer), evitando di lasciarlo aperto o di aprirlo e chiuderlo in continuazione.
  8. Disporre correttamente i prodotti freschi nel frigorifero: ad esempio frutta e verdura negli appositi cassetti oppure nei ripiani alti, dove la temperatura è leggermente più alta, carne e latticini nella parte bassa dove è più freddo.
  9. Servirsi solo della quantità di cibo che si prevede di mangiare: meglio riempirsi il piatto poco (ci si può sempre servire una seconda volta…) che troppo rischiando di lasciare avanzi. Quelli rimasti nella pentola si possono naturalmente riutilizzare…
  10. Cucinare con gli avanzi: uno sforzo creativo per risparmiare soldi e l’ambiente.

“Il cambiamento climatico sia in termini di riscaldamento globale che di scarsità delle precipitazioni in alcune regioni del Pianeta  – commenta Riccardo Valentini, professore ordinario all’Università della Tuscia e membro dell’Advisory Board BCFN – contribuirà ad aumentare i prezzi globali dei beni alimentari in una forbice dal 3% all’84% entro il 2050, con serie minacce per la produzione di cibo e la sicurezza. Affrontare con successo il problema dell’accesso al cibo è quindi la grande sfida degli anni a venire”.

 



[i] FAO 2013a. Food wastage footprint: impacts on natural resources. Retrieved from: http://www.fao.org/docrep/018/i3347e/i3347e.pdf

[ii] Segrè and Falasconi (2011).

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