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Dal cioccolato alla curcuma: i 7 vantaggi dei principi attivi naturali
Nutraceutica, confermata l’azione di alcuni integratori e alimenti funzionali capaci di agire come farmaci. Massimi esperti mondiali all’EXPO di Milano
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09/06/2015

Il cibo come medicina ha una tradizione così antica da risalire ai Sumeri. La Nutraceutica è in continua crescita e molte delle sostanze di origine naturale testate in recenti studi hanno ottenuto ottimi risultati sia in Italia che all’estero. Nuove ricerche ne hanno scientificamente dimostrato l’azione su diverse patologie, dall’ambito cardiovascolare alla neurologia. La Società scientifica Sinut ha organizzato un importante workshop nell’ambito del suo V Congresso Nazionale, ospitato al Padiglione Italia dell’EXPO di Milano. Ecco alcuni risultati. 

Nell’ipertensione. Cioccolato amaro. Da oltre 10 anni (vanno ricordati studi in particolare italiani) il cioccolato amaro è noto come un potente prodotto per la pressione alta. Il motivo è la presenza di molecole note come “flavanoli” nel cioccolato amaro. I flavanoli dilatano le arterie e riducono la pressione, come dimostrato dal prof. Howard Sesso di Harvard, coordinatore di un grande studio americano che per 4 anni ha seguito 18.000 persone ad altro rischio vascolare di entrambi i sessi che consumavano flavanoli del cioccolato. 

Nell’Alzheimer. Il caprilidene stimola il consumo di zucchero nel cervello e in numerosi casi migliora la funzione cerebrale. Sorprendente è il caso della melatonina, impiegata per il jet-lag nei viaggiatori. Sembra invece efficace in un sintomo assai fastidioso dell’Alzheimer: l’alterato sonno-veglia (si dorme di giorno e si cammina per la casa di notte). Con la melatonina questo fenomeno si riduce drammaticamente e, sorprendentemente, si ha anche una migliore funzione cerebrale. Ma la molecola nutraceutica più gettonata è la curcumina. Derivata dalla curcuma, componente base del curry. Dove si consuma curry l’Alzheimer è raro.

Nell’obesità. Nuove molecole come la betulina, estratta dalle betulle e proveniente dalla Russia hanno dimostrato di migliorare la dinamica del tessuto adiposo, facendo perdere peso, ma senza gli effetti stimolanti cerebrali dei classici dimagranti. Analogo è il caso del DNJ, tratto dalle more, leader attuale tra i nutraceutici nel Nord Europa, che invece agisce alterando l’assorbimento degli zuccheri e soprattutto la risposta a questi ultimi da parte dell’insulina, che porta ad aumento di peso. Ancora, la berberina, prodotto impiegato per abbassare il colesterolo ma con una importante attività anche nella formazione del grasso. 

Nelle patologie oculari. Il Prof. Gianluca Scuderi di Roma ha portato gli ultimi dati sull’utilizzo di nutraceutici in alcune malattie degli occhi, che includono sia la degenerazione maculare che patologie meno gravi - ma assolutamente da non trascurare - come il glaucoma. Sostanze come l’astaxantina, la luteina ed altri prodotti pigmentati sono efficacissimi nel prevenire le complicanze della degenerazione maculare. Si è concluso in USA lo studio AREDS, che ha fornito conferme molto convincenti sull’utilità di questi prodotti. 

Nello sport. I farmaci sono vietati allo sportivo, ma i nutraceutici possono esercitare importanti effetti. Il succo di barbabietola, utilizzato ampiamente in Inghilterra per abbassare la pressione, migliora molto il flusso arterioso alle gambe e può essere un significativo fattore di miglioramento negli sforzi prolungati. La creatina, consente al maratoneta domenicale di tornare al lavoro il lunedì. La creatina è integratore alimentare di ampio impiego con indicazioni importanti anche in cardiologia e in reumatologia.

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