Il nostro futuro è nelle loro mani. Sono le nuove generazioni che, a dispetto dell'impasse che sembra governare enti ed istituzioni, prendono letteralmente in mano il loro destino e lo ridisegnano con le proprie mani.
È quanto ha fatto Felix Finkbeiner, bavarese, che a nove anni ha fondato l'iniziativa dedicata a bambini e ragazzi “Plant for the Planet”, che attraverso la piantumazione di nuovi alberi, si propone di promuovere la consapevolezza verso i cambiamenti climatici. Oggi il movimento è attivo in tutto il globo e dal sito ufficiale si può vedere come gli alberi piantati abbia superato la quota di 14 miliardi.
“Il nostro obbiettivo è quello di piantare milioni di alberi, così da compensare le emissioni di CO2”, racconta Franziska Finkbeiner, 18 anni, sorella di Felix e ambasciatrice del Children Council della Fondazione. “Abbiamo iniziato questo progetto 8 anni fa perché ci siamo resi conto che gli adulti non stavano facendo abbastanza nei confronti della crisi climatica. Così noi ragazzi abbiamo deciso di fare qualcosa”.
Oggi l'associazione è presente in 56 Paesi in tutto il mondo e conta 36 ambasciatori per il la giustizia climatica. Un vero e proprio movimento che cresce a macchia d'olio, grazie anche ad eventi dedicati nelle scuole: “Insegniamo ai bambini dagli 8 ai 12 anni cos'è la crisi climatica, cosa possono fare loro contro il cambiamento climatico e come parlare in pubblico, in particolare di fronte agli adulti, per spingerli ad adottare misure a favore della riduzione di CO2”, spiega Franziska.
Tutti possono partecipare. Un albero costa un euro e attraverso i partner dell'iniziativa i fondi vengono spesi per la piantumazione e la gestione delle piante. “Ad ogni donazione forniamo un voucher che attesta l'avvenuta piantumazione e il luogo dove questa è avvenuta. O si può scegliere di diventare un membro permanente, piantando così un albero al mese”. Evidentemente c'è un supporto tecnico alle spalle, per scegliere le essenze autoctone e più adatte al territorio.
L'iniziativa ha riscosso tanto successo che Felix nel 2011 arriva di fronte alla Nazioni Unite con un accorato appello e uno slogan, che ancora oggi è il motto dell'iniziativa: “Stop talking, start planting”. “Smettete di parlare, iniziate a piantare”.