L’industria degli imballaggi di vetro è il migliore esempio di un’economia circolare ben funzionante e i numeri lo dimostrano. E’ aumentata del 2,6% nel 2014 la raccolta differenziata dei contenitori in vetro rispetto all’ anno precedente e grazie al riciclo di questa massa di rifiuti in vetreria, si è creta una nuova materia prima per produrre bottiglie e vasetti di vetro, risparmiando l'estrazione di materie prime tradizionali per circa 3.020.000 tonnellate. Il tasso di riciclo si è attestato al 70.3% (+1,2% rispetto al 2013) ed è’ proprio il caso di dire da vetro nasce vetro. I dati sulla raccolta e il riciclo del vetro resi noti dal Co.Re.Ve dimostrano come il settore abbia ormai imboccato una strada virtuosa e la nota positiva viene specialmente dal sud dove si è registrato un netto aumento della raccolta differenziata nel 2014 con un +6,8% rispetto al 2013 (record in Puglia con +15,6%). Ma per chiudere il cerchio manca ancora un ultimo tassello: la qualità dei rifiuti in vetro raccolti in maniera differenziata. “E’ fondamentale – spiega il presidente di Co.Re.Ve, Franco Grisan- che nelle ‘campane’ del vetro vengano conferiti solo bottiglie e vasetti, imballaggi completamente riciclabili, all’infinito e senza alcuna perdita, purché se ne eviti la commistione con materiali come cristallo, ceramiche e vetroceramiche specchi o altri vetri non da imballaggio, che ne pregiudicano la qualità e il risultato finale”, cioè la completa riciclabilità. Nel 2014 è stato registrato anche un ulteriore dato positivo per l’economia italiana: per la prima volta dal 2011 l’immesso al consumo degli imballaggi in vetro è cresciuto dell’1,9% rispetto all’anno precedente, un fattore questo che annuncia e anticipa la ripresa dei consumi alimentari interni. Il Co.Re:Ve. ha anche quantificato i vantaggi che sono derivati da questi numeri in positivo della raccolta differenziata e del riciclo del vetro: Oltre al consistente risparmio di materie prime, la raccolta differenziata ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica per circa 170 milioni di euro; attraverso il riciclo in vetreria si è recuperata una quantità di energia pari a circa 285.000 tonnellate equivalenti di petrolio, pari al consumo medio annuale di gas di circa 230 mila famiglie italiane e infine, sempre attraverso il riciclo in vetreria, si è ridotta l’emissione in atmosfera di 1.860.000 tonnellate di CO2, equivalenti a quelle derivanti da oltre 6 mila viaggi in aereo tra Milano e Roma. Anche i Comuni, poi, hanno avuto il loro guadagno: CoReVe ha infatti corrisposto direttamente ai Comuni italiani per la raccolta differenziata del vetro circa 57 milioni di euro.