Un evento bello, quale è la nascita di un bambino, ha, come diretta conseguenza, un aumento vertiginoso dei rifiuti prodotti nell’ambito famigliare soprattutto a causa dei pannolini: sulla base dei calcoli degli esperti, infatti, i cambi di un bambino per tre anni producono ben una tonnellata di rifiuti che “ingrasserà” prima la pattumiera e poi la discarica.
Come fare ad aiutare l’ambiente? La regola generale è sempre valida: il miglior rifiuto è sempre quello che non viene prodotto.
Questo principio è ben chiaro agli amministratori di San Giovanni in Persiceto, comune in provincia di Bologna dove quest’anno la raccolta differenziata raggiungerà la quota dell’80%. Ma non basta. “L’impegno di tutti noi deve essere rivolto alla riduzione della produzione dei rifiuti”, ha dichiarato Tommaso Cotti vicesindaco della cittadina emiliana il cui Consiglio Comunale, passando dalle parole ai fatti, ha approvato una modifica al regolamento Tari che “introduce lo sconto del 25% sul tributo per chi sceglie di utilizzare pannolini lavabili per bambini, contribuendo così a ridurre il volume dei rifiuti”.
Una best practice di tutto rilievo per spingere i genitori ad adottare una soluzione davvero ecosostenibile. Per ottenere i benefici “in bolletta” è necessaria la presentazione, con specifica domanda, dello scontrino fiscale, fattura o altra documentazione comprovante il possesso di almeno 16 pannolini lavabili (o noleggio e lavaggio esterno) e cesserà al termine dell’utilizzo e comunque non oltre il compimento del 3° anno di età del bambino.
Per i pubblici amministratori che volessero emulare questa buona idea, è possibile consultare il regolamento comunale per la disciplina della tassa sui rifiuti.
