Le foche cacciate per la loro pelliccia saranno sempre di meno. Nuovi e più stringenti limiti sono stati approvati dal Parlamento Europeo a larga maggioranza (631 favorevoli, 31 contrari, 33 astenuti). E’ stato confermato e rafforzato il divieto al commercio di prodotti di foca ed è stata applicata una ulteriore limitazione eliminando la deroga per quanto riguarda i prodotti derivati dalla caccia alle foche per la protezione degli stock ittici. Resta la deroga, secondo precise regole, che riguarda le tribù indigene. Agli Inuit, quindi, sarà consentito vendere prodotti derivati dalle foche nell'Unione Europea solo se i loro metodi di caccia tengono conto del benessere degli animali, sono parte della loro tradizione e contribuiscono al sostentamento della popolazione indigena. Per rispondere alle preoccupazioni sul benessere degli animali, l'UE aveva già vietato il commercio di prodotti derivati dalle foche. Nel 2009 aveva infatti vietato i cappotti di pelle di foca, i guanti, le borse o la carne. Il divieto, che è entrato in vigore nel 2010, tuttavia prevedeva due eccezioni: una per i prodotti risultanti dalla caccia delle tribù indigene e l'altra per la piccola caccia che garantisce la "gestione delle risorse marine" sostenibile. Queste eccezioni sono state contestate dal Canada e dalla Norvegia all' Organizzazione mondiale del commercio(WTO). Nel giugno 2014 è stata emessa la sentenza che stabiliva che il divieto poteva essere giustificato sul piano morale rispetto al benessere delle foche, ma richiedeva maggiore chiarezza sulle eccezioni. Proprio per rispondere alle preoccupazioni del WTO, la Commissione europea ha proposto una modifica delle attuali norme europee nel febbraio di quest’anno, modifica approvata dal Parlamento Ue nei giorni scorsi. Grazie al lavoro svolto dai deputati europei, la Commissione avrà il compito di informare il pubblico e i funzionari doganali sulle nuove regole e l'eccezione prevista per gli Inuit. Inoltre, la Commissione dovrà pronunciarsi entro la fine del 2019 sull'applicazione delle nuove norme, con particolare attenzione al loro impatto sulla comunità Inuit. "Abbiamo emendato la proposta della Commissione - ha sottolineato il relatore, Cristian-Silviu Buşoi (PPE) - tenendo conto del diritto all'autodeterminazione degli Inuit e delle altre comunità indigene”. Per entrare in vigore, le nuove regole devono essere formalmente approvate anche dal Consiglio dell'Unione europea, previsto il 18 ottobre prossimo. In Europa dopo la messa al bando nella Ue dei prodotti derivanti dalla caccia alle foche, solo la Norvegia aveva continuato questa pratica, ma di fatto la caccia anche in questo paese è ormai cancellata: Il Parlamento, infatti, a fine 2014 ha approvato lo stop alle sovvenzioni concesse ai pescatori per preservare questa tradizione (1,3 milioni di euro). Il paese che continua con questa pratica è il Canada, dove si stima vengano uccisi circa 400.000 esemplari l’anno.