Che le “a” tondeggianti possano fare la spia sul nostro carattere non stupisce nessuno, che il modo di camminare riveli sicurezza o riluttanza non fa notizia, ma può essere anche il modo di mangiare il gelato a rivelare chi sei.
È quanto sostiene sulle pagine del sito dell’IGI www.istitutodelgelato.it il professor Alessandro Amadori - psicologo, direttore del Dipartimento Ricerche Motivazionali dell'Istituto CIRM – secondo cui il modo in cui si gusta il gelato è uno specchio della personalità.
Nel panorama degli amanti del gelato, oltre ad essere un tipo da coppetta o da cono, la differenza la fanno: il leccare (rivelando un amante della vita sociale), il succhiare, (mostrando un aspetto infantile), i morsetti che smascherano i diffidenti.
“La modalità più frequente è quella del leccare - spiega il professor Amadori - In linea di principio, chi mangia il gelato leccando è una persona che ama la vita sociale, che partecipa molto volentieri ai contesti sociali e ama conoscere gente nuova. E’ la modalità degli ottimisti, e in qualche caso anche degli ambiziosi e di coloro ai quali piace provocare chi sta loro attorno.”
“Succhiare è una forma più “infantile” di leccare – spiega lo psicologo - Chi mangia il gelato così probabilmente è una persona molto orientata ai legami affettivi intensi, quasi simbiotici. Chi invece consuma il gelato a morsetti tende ad essere una persona piuttosto attenta e cauta in ogni circostanza della vita. Una persona che non ama prendere decisioni affrettate, gentile e sensibile e prevalentemente riflessiva. Un introverso, mentre chi mangia il gelato leccando è più un estroverso”.
Più rara è la modalità di consumo a veri e propri morsi: fanno la spia di una persona piuttosto testarda, che vuole decidere di testa propria, seguire a tutti i costi la propria via. Una persona che ama lavorare e tendenzialmente molto sincera.
E per chi aggredisce il gelato dal basso? Secondo Amadori potrebbe essere una persona rigorosa e al tempo stesso contraddittoria, cioè che ama la disciplina pur essendo in realtà piuttosto imprevedibile. Una persona che quando entra in competizione con gli altri non vuole partecipare, ma vincere.
“Scegliamo il gelato perché è buono e gustoso – conclude infine il nutrizionista Pietro Migliaccio - Gratifica i sensi, ha bei colori che danno allegria e un mix di consistenze piacevoli. Si mangia prima con gli occhi: guardare il gelato, mentre lo scartiamo, provoca la secrezione dei succhi gastrici e la cosiddetta acquolina in bocca. Un piccolo segreto per garantirvi il massimo del gusto? Se non ci si ferma qualche secondo tra una leccata e un morso, si rischia di anestetizzare le papille gustative”