In Europa il 20-30% delle emissioni di gas serra deriva dalla produzione e dal consumo di cibi e bevande. Forti di questi dati alcuni studiosi finlandesi hanno condotto una ricerca in 25 buffet-rastaurant per lo più localizzato ad Helsinky e frequentati prevalentemente da studenti e da impiegati, per verificare se includere nei menu pasti a prova di Co2 possa influenzare la scelta dei consumatori. Per fare questo hanno inserito accanto a pasti convenzionali anche due menu a basse emissioni. Il primo che offriva anche carne e permetteva una riduzione del 13% delle emissioni di CO2 rispetto a un pasto normale e l’ altro tutto vegeteriano che arrivava al 30% e accanto a questi menu erano inserite tutte le informazioni sulla protezione del clima. Per realizzare questi menu salva-clima, i ricercatori hanno preso in considerazione l’ impronta di carbonio di 200 ingredienti che sono presenti nei più comuni piatti serviti a pranzo nei ristoranti. I calcoli sull’ impronta di carbonio si sono basati su studi pubblicati della Life Cycle Assessment (LCA) e su altre prove scientifiche, e i ricercatori hanno analizzato le emissioni di gas serra associate alla produzione di materie prime e alla lavorazione degli ingredienti utilizzati nei pasti, compreso l'imballaggio, il trasporto e le emissioni derivanti dalla cottura dei cibi. Per scoprire il gradimento dei clienti dei ristoranti, sono stati distribuiti alcuni questionari e sono state fatte delle interviste. Dalle risposte è emerso che il 40% dei frequentatori dei ristoranti avrebbe scelto spesso un pasto salva clima e un 54% lo avrebbe scelto ogni tanto. Ma nonostante queste percentuali positive, la scelta di menu a basse emissioni non è avvenuto tanto per motivi ambientali, ma perché ritenuta una scelta più sana e più utile a mantenersi in salute. Elemento importante nella scelta di un menu con una bassa impronta di carbonio è anche l’ aspetto e la bontà del cibo offerto. I ricercatori finlandesi, nello studio pubblicato sulla newsletter della Commissione Europea “Science for Environment Policy”, suggeriscono quindi, per attrarre di più i clienti dei ristoranti verso cibi a basse emissioni di carbonio, di legare il concetto di salvaguardia del clima con quello di tutela della salute e, per venire incontro ai ristoratori nella predisposizione dei menu, di elaborare un database dell’ impronta di carbonio di tutti gli ingredienti più comunemente usati nella preparazione dei piatti. pasti.