Nuovo capitolo, e sembrerebbe quello definitivo, della la lunga odissea che ha visto l’isola di Budelli, famosa per le sua sabbie rosa, contesa fra il pubblico –il Parco della Maddalena e quindi lo Stato- e il privato –il magnate ambientalista neo-zelandese, Michael Harte. Il tribunale di Tempio Pausania ha revocato, infatti, d’ufficio la custodia del paradiso incontaminato nell'arcipelago di La Maddalena all'Ente Parco, assegnandola all'acquirente. Ormai la vicenda dal punto di vista giudiziario, secondo il Presidente del Parco Giuseppe Bonanno, sembra definitivamente chiusa anche se con una procedure che reputa “irrituale”. “D’ora in avanti- spiega- la nostra attenzione sarà concentrata al massimo livello sulla protezione che si deve dare all’isola e sul rispetto dei vincoli”. Sull‘isola gravano infatti vincoli molto severi di tutela sia ambientale che paesaggistica per impedire qualsiasi tipo di intervento sui 160 ettari di questo paradiso incontaminato. Il termine perché l’isola passi definitivamente in mano privata è di 60 giorni, entro questo termine fissato dal tribunale, Harte dovrà versare, infatti, i circa tre milioni di euro che sono il “prezzo” da pagare per diventare proprietari di uno dei gioielli più preziosi del Mediterraneo. La lunga storia di Budelli ha avuto inizio nel 1990 e da allora l’isola è stata sempre “sotto pressione” con minacce di vendita e lottizzazioni. Nel 1990 è messa in vendita da parte di una societa' italo-svizzera per 11 miliardi di lire (Harte ha quindi fatto un “buon affare”, quegli 11 miliardi di lire del ‘90 sarebbero infatti oggi circa 5,5 milioni di euro). Due anni dopo, nel 1992, arriva anche la minaccia di lottizzazione. Il 29 luglio dello stesso anno, per salvare Budelli, l’allora ministro dell'Ambiente Carlo Ripa di Meana, emana un decreto che la rende parco marino e fa un'ordinanza per renderla ''inavvicinabile'' anche dalle barche a motore e nel 1994 viene poi inserita nel nuovo parco della Maddalena. Ma, tutto questo non sembra bastare per tenere Budelli al sicuro, nel dicembre del 1999 con il fallimento della società proprietaria, Nuova Gallura, il tribunale di Milano ne decide la vendita. Da allora quasi tutti i ministri dell’ambiente da Bordon a Matteoli, fino a Clini, dichiarano di voler salvare Budelli e di voler esercitare il diritto di prelazione da parte dello stato, ma nel 2013 Budelli viene messa all'asta dal Tribunale di Tempio Pausania e l’11 ottobre di quell’ anno viene acquistata da Michael Harte per 2,94 milioni di euro. E tra ricorsi e controricorsi ora sembra sia stata detta la parola fine. Ma il presidente del Parco non ha perso tutte le speranze. “Certamente dal punto di vista giudiziario – dice Bonanno - non si può più fare nulla. Spero però che ci possa essere una risposta politica su questa vicenda”. Molti parlamentari, come dice Bonanno si stanno muovendo per sollecitare un decreto del Governo.
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