Vengono definiti “novel food”, ovvero i nuovi alimenti che presto vedremo comparire sulle nostre tavole. Un'evoluzione alimentare dettata, da una parte dall'aumento delle popolazione mondiale, dall'altra dalla ricerca scientifica che ha individuato in alghe, meduse e insetti alimenti ricchi di proprietà nutritive.
È quanto presentato a Expo Milano 2015 lo scorso 21 ottobre durante la conferenza: “Research, suistainability and innovation in new foods”, organizzato da Euromarine (Eu), Archimede ricerche e la Fao.
“Le meduse possono trasformarsi da disagio in risorsa”, spiega Antonella Leone dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari. “Nel Mediterraneo ci sono centinaia di tonnellate di biomassa di questi cnidari, costituiti essenzialmente da acqua e proteine, soprattutto collagene, con efficace attività anti-ossidante. In particolare, molecole estratte dalla Cassiopea mediterranea (Cotylorhyza tuberculata) mostrano una significativa attività anti cancro contro cellule di carcinoma mammario umano”.
Non solo, ma alcune specie oltre a nuove fonti alimentari potrebbero diventare potenziali mangimi e piccoli tesori di sostanze naturali da utilizzare in biotecnologia o cosmetica. In questo modo si potrebbero ridurre gli effetti dovuti all'aumento della presenza delle meduse nel Mediterraneo. “I progressi della ricerca stanno consentendo di identificare con crescente precisione i meccanismi biologici ed ecologici che determinano questi fenomeni, di quantificare e prevedere il loro impatto sull'ecosistema marino e sull'uomo, ma anche di rivelare alcuni potenziali risvolti positivi”, afferma Stefano Piraino dell'Università del Salento, coordinatore del progetto europeo Med-Jellyrisk.
Dal mare provengono anche altre fonti di nutrimento. Si tratta delle microalghe, preziosissime in quanto ricche di nutrienti e proteine. “In particolare la Spirulina (Arthrospira platensis), ricca in proteine, pro-vitamina A, minerali (Ca, Mg e Fe), acido g-linolenico e ficocianina, è da secoli usata come alimento in Asia, Messico e in Africa: 100 g di questa microalga contengono almeno 60 g di proteine, una percentuale non riscontrabile nella carne né in altre fonti vegetali”, conferma Chini Zittelli. “In Paesi meno ricchi, potrebbe garantire una dieta bilanciata e ridurre la malnutrizione”.
Secondo i ricercatori, ma non solo, anche gli insetti stanno iniziando ad arrivare sulle nostre tavole. L'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), fa sapere che: “Gli insetti rappresentano un settore alimentare di nicchia nell’Unione europea, e parecchi Stati membri ne hanno segnalato un consumo umano occasionale. Tuttavia l'uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare”.
Come del resto accade già in molte parti del mondo, potremmo presto integrare la nostra dieta con grilli, bachi e larve, alimenti ricchi di calcio, ferro, zinco e proteine.