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Riciclo: Italia in cammino verso il target del 50%, ma a due velocità
Ispra: diminuisce il divario tra le aree del Paese, ma in Sicilia la raccolta differenziata resta al palo
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10/11/2015

Il cammino dell’Italia verso una gestione più sostenibile dei rifiuti rimane a due velocità, prosegue senza grosse accelerazioni, ma potrebbe portare il nostro Paese a raggiungere gli obiettivi europei del 50% di riciclo al 2020. Secondo il rapporto annuale sui rifiuti urbani diffuso in questi giorni dall’Ispra, infatti, nel 2014 la percentuale di rifiuti avviati al riciclo, compreso il recupero di materia della frazione organica attraverso impianti di digestione anaerobica o compostaggio, è del 42%, oltre 3 punti percentuali in più rispetto al 2013. In parallelo, mentre l’incenerimento rimane stabile, diminuisce lo smaltimento in discarica, che è comunque ancora diffuso: nel 2013 la quota di rifiuti interrati si attestava al 37%, mentre l’anno scorso è scesa al 31%. Inoltre, è cresciuta la percentuale di rifiuti sottoposti a trattamento prima di andare in discarica, passando dal 58% del 2013 a circa il 70% del 2014.

Intanto l’Italia ha raggiunto, con sei anni di ritardo, il target del 45% di raccolta differenziata che era stato fissato per il 2008, con un aumento del 3% rispetto al 2013. Il primato del Nord, spiegano dall’Ispra, è confermato, ma “i dati mostrano una riduzione del divario fra le tre macroaree del Paese: infatti, rispetto ai dati del 2013, la crescita maggiore si rileva per le regioni del Centro Italia con un aumento percentuale, tra il 2013 e il 2014, pari all’11,7% (+283 mila tonnellate); al Sud la crescita è del 7,5% (+203 mila tonnellate) mentre al Nord del 5,6% (+412 mila tonnellate)”.

Non solo: se la raccolta differenziata in diverse aree è ancora al palo, soprattutto in Sicilia, in 14 province – di cui una in Campania e una in Sardegna – ha superato nel 2014 il 65%, target previsto per il 2020. I livelli più alti di raccolta differenziata si osservano in Veneto e Friuli, per la provincia di Treviso, che nel 2014 supera l’80% (81,9%), e per quella di Pordenone, con il 76,8%. Hanno una raccolta differenziata superiore al 70% anche Mantova (76,5%), Belluno (72,8%) e Trento (71,3%).

Se si restringe la prospettiva ai soli imballaggi, si ha ancora l’immagine di un Paese in movimento, con un tasso di raccolta differenziata che sfiora il 46% (+3,7% rispetto al 2013), ma a due velocità. “Le Regioni che hanno superato nel 2014 la percentuale del 50% di materiali avviati a riciclo sono Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e la “new entry” Emilia-Romagna.  Valle D’Aosta, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania sono invece vicine al raggiungimento dell’obiettivo. Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l'obiettivo entro il 2020”, sintetizzano Anci e Conai, che in queste settimane hanno presentato il loro rapporto annuale.

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