Il 29 novembre verrà a lungo ricordata come una giornata di festa grazie alla Marcia per il Clima. Con la presidentessa della Camera Laura Boldrini in testa da a Campo de’ Fiori - luogo volutamente scelto perché a due passi dall’ambasciata francese - ai Fori Imperiali, domenica tra le strade della Capitale si è respirata una vera e propria aria di gioia, speranza e positività. Sulle maglie, sui palloncini, gli striscioni e le bandiere messaggi rivolti alla Terra e al suo destino che, secondo molti, verrà deciso durante la COP21 di Parigi. Coordinati dalla Coalizione Clima, hanno sfilato i politici più sensibili al tema, le associazioni ambientaliste, i giornalisti della FIMA e moltissimi privati cittadini. A far loro eco le altre marce in grandi e piccole città italiane e del mondo. Anche se un neo è stato registrato con alcuni momenti di tensione a Parigi ove alcuni cittadini hanno in ogni caso deciso di scendere in piazza pacificamente con la situazione che è degenerata a Place de la République per alcuni disordini, in ogni caso sedati senza feriti.
Dato il divieto ufficiale di manifestare per le strade di Parigi, sono tanti i cittadini delle altre città del globo scesi in piazza che hanno simbolicamente adottato un manifestante francese. Oltre agli slogan e alle previsioni su che tipo di accordo si chiuderà, infatti, per le vie del corteo romano vi erano discorsi su chi si fosse “adottato”: “io sono Claude, io oggi sono Marie”. Un senso di fratellanza tra i figli della stesso Pianeta. Non a caso in molti hanno associato la Marcia per il Clima alla Pace e richiamando l’attenzione sull’esponenziale incremento dei profughi climatici.
La marcia italiana era virtualmente iniziata nel Belpaese già il 24 nocembre con un twitter storm sulla rete oraganizzato dalla Coalizione che aveva coinvolto migliaia di persone e con l’hashtag ufficiale #marciaperilclima twittertrend nella giornata (toccando anche il primo posto nella mattinata). Segno che la rete si rivela sempre molto sensibile alle tematiche ambientali. Senza però rimanere dall’altra parte dello schermo. La grande mobilitazione romana, che si è conclusa con un concerto ai fori, ne è stata la dimostrazione.
Se l’attesa per gli accordi di Parigi è grande, lo è anche la pressione che in milioni di persone nel Pianeta stanno esercitando manifestando la propria attenzione alla COP21. Non è un caso, infatti, che proprio quest’anno Obama abbia presentato il Clean Power Plan o l’enciclica del Papa Laudato sì.
L’attenzione su Parigi è alta. Oramai è questione di giorni per sapere se ci sarà il “coraggio” di puntare sul futuro del Pianeta.