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Vaccini, gli esperti in campo: Sono il miglior investimento di Salute
Studio pubblicato come supplemento al Journal of Market Access and Health policy. Il documento mette in luce, per la prima volta, l’ampio spettro di benefici e guadagni che le vaccinazioni apportano a vantaggio della salute, dell’economia e della società
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01/12/2015

I vaccini continuano a far discutere. Tra favorevoli e contrari, spesso il cittadino si lascia trascinare dall’evento di cronaca, senza ricordare quante malattie hanno cambiato la loro storia proprio grazie ai vaccini.

In Europa, il 3% del budget assegnato ai servizi sanitari è dedicato alla prevenzione. Ma nel nostro Paese, solo lo 0,3% di questi fondi è destinato alla vaccinazione e, al contempo, si registra un costante e pericoloso calo delle coperture per le malattie infettive più gravi. Eppure, in termini di costo-efficacia, la vaccinazione rappresenta lo strumento chiave per prevenire le infezioni – e le morti premature ad esse correlate – e contestualmente salvaguardare la sostenibilità dei Sistemi sanitari. Su scala nazionale, l’onere economico delle malattie infettive è stimato in circa 97 milioni di euro annui ma, con una migliore implementazione dei programmi vaccinali, può essere ridotto di circa 50 milioni di euro. Con risparmi da 10 a 100 volte superiori ai costi per le epidemie. 

Questi alcuni dati di rilievo contenuti nel Supplemento, un documento diviso in 7 articoli, redatto da un gruppo di 11 esperti europei di Salute Pubblica e di Economia provenienti da diversi Paesi – Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi – e da Sanofi Pasteur MSD, l’unica azienda europea dedicata esclusivamente alla prevenzione vaccinale

“I vaccini rappresentano uno degli interventi sanitari dal miglior profilo costo-beneficio sul breve e sul lungo termine – afferma il Professor  Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Ma nel nostro Paese, le coperture sono scese al di sotto del 95% per malattie come poliomielite, difterite, tetano, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B. Sono addirittura sotto l’86% le coperture contro il morbillo, la parotite e la rosolia, rendendo impossibile raggiungere l'obiettivo dell'OMS di eliminazione del morbillo dal continente europeo entro il 2015. 

A livello mondiale i vaccini prevengono ogni anno 5 milioni di decessi causati da vaiolo, 2,7 milioni di casi di morbillo, 2 milioni di casi di tetano neonatale, 1 milione di casi di pertosse, 600.000 casi di poliomielite paralitica e 300.000 di difterite.

 

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