In Italia diminuisce il numero di persone che si vaccinano contro l’influenza stagionale. Tra gli over 65 in meno di 10 anni la riduzione è stata del 20%. Se nella stagione 2005-06 si è sottoposto all’immunizzazione il 68,3% degli anziani lo scorso inverno hanno fatto altrettanto solo il 48,6%. E’ questo l’allarme lanciato dai 2500 medici di famiglia riuniti a Firenze per il 32° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). Claudio Cricelli presidente nazionale della SIMG annuncia che i medici vogliono dare il buon esempio e combattere la diffidenza. “Per questo lanciamo la campagna #NoiCiVacciniamo un atto di responsabilità sociale verso i nostri pazienti e l’interna collettività”. “I vaccini non sono solo una semplice puntura - aggiunge Ovidio Brignoli Vice Presidente della SIMG -Siamo sempre più chiamati a incoraggiare i nostri assistiti a vaccinarsi. In Italia le immunizzazioni hanno avuto una crescita costante nel corso degli anni 90 e 2000. Nell’ultimo triennio invece stiamo assistendo ad un calo preoccupante. Questa pratica medica viene da molti considerata ormai superflua se non addirittura pericolosa per la salute. Bisogna sfatare questi falsi miti privi di ogni fondamento scientifico. Negli ultimi cinque anni si stima che siano morte 5.600 persone over 65 all'anno per complicanze legate all'influenza. Senza i vaccini avremo avuto il doppio dei decessi”.
“Da metà ottobre ad oggi sono già stati colpiti circa 1 milione di italiani e abbiamo avuto oltre 800mila infezioni respiratorie e quasi 200mila casi di influenza clinica - sottolinea Aurelio Sessa, presidente regionale SIMG Lombardia e medico sentinella -. Solo nell’ultima settimana si registrano 50mila nuovi casi oltre a 170mila infezioni respiratorie. La regione più colpita è stata la Basilicata con 3.55 casi per mille abitanti, mentre quella meno interessata dall’epidemia è la Puglia con 0.23 casi per mila abitanti. In Toscana invece 2.630 persone sono rimaste a letto per colpa dell’influenza. A livello nazionale il picco è previsto, secondo l’attuale trend, per gennaio”.