Abbinare i capi presenti nei nostri armadi, a volte, non basta: voler cambiare spesso look ed abbigliamento, spaziare fra tanti modelli, forme e colori, ammettiamolo, è il sogno di molti. Purtroppo però, spesso, i limiti di budget e quelli di spazio non ci consentono di acquistare nuovi vestiti. Cosa fare con i vestiti che non indossiamo più, ma sono ancora utilizzabili? Qualcuno li porta ai mercatini dell’usato, c’è invece chi li regala (anche tramite i social network), altri, infine, li scambiano con amici e parenti. Nonostante i nostri buoni propositi, i dati rivelano una realtà disarmante: ogni anno tonnellate di abiti ancora seminuovi o in buone condizioni sono dati in beneficenza o, peggio, buttati fra i rifiuti. Una soluzione per evitare questo fenomeno? Prenderli in prestito e assolutamente gratis. È partita proprio in questi giorni dalla Svezia l’iniziativa ShareWear: un gruppo di stilisti ha deciso di promuovere una moda più sostenibile anche per dimostrare quanto possa essere trendy, al giorno d’oggi, la share economy. Unica regola: ricondividere dopo pochi giorni il capo ricevuto grazie a ShareWear.
I primi vestiti, lanciati attraverso il profilo Instagram ufficiale dell’iniziativa, sono stati quelli di alcune grandi firme svedesi che hanno preso parte all’iniziativa, come Filippa K, Hope, House of Dagmar, Nikolaj d’Étoiles, Uniforms for the Dedicated, Weekday e Whyred. La prima persona che commenta la foto ha diritto ad usare il capo per una settimana, dopodiché dovrà ricaricare una foto su Instagram e così via, senza dimenticare ovviamente l’hashtag #sharewear. Ognuno può aprire il proprio armadio e far partire le danze degli abiti. L’iniziativa non è rimasta inosservata tra i vip. Molti di loro, infatti, hanno da subito sposato l’iniziativa.
In Italia il via è stato lanciato da Paolo Stella, attore, giornalista, collaboratore del fashion magazine Lampoon.it, il quale, attraverso il suo profilo (@paolostella) ha condiviso una giacca. Filippa Lagerbäck (@filippala), modella e conduttrice televisiva, famosa anche per il suo impegno “green”, ha condiviso il primo paio di jeans e - interpellata dai follower - ha assicurato che presto metterà in circolo altri capi.
Da regolamento la giacca non può essere spedita, ma consegnata a mano, con un contatto tra sharers dal virtuale al reale.
Per visitare lo showroom digitale è necessario avere un profilo instagram e ovviamente cercare il tag #sharewear. Come recitava lo slogan di un gioco da tavolo delle bambine degli anni ottanta... gira la moda!