La depurazione delle acque reflue nel nostro Paese è in grave ritardo. È infatti scaduto il termine entro il quale l'Italia avrebbe dovuto mettersi in pari con la normativa europea relativa al trattamento delle acque e dei sistemi fognari e depuratavi.
Lo fa sapere Palazzo Chigi, con le parole di Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ad oggi a non essere ancora a norma è il 15 per cento del territorio nel Nord Italia, dato che sale al 20 per cento al Centro e che supera il 30 per cento al Sud.
“Da oggi siamo sottoposti a infrazione”, ha spiegato Grassi. “Rischiamo fino a 500 milioni di euro di sanzioni se la situazione non sarà a norma”. Ad oggi sono state riconosciute 111 infrazioni e, come sottolineato da Grassi: “Se i Comuni non si metteranno in regola saranno commissariati”.
Per risolvere l'impasse il Governo è intervenuto con lo Sblocca Italia, svincolando 3 miliardi e 200 milioni di euro e mettendoli a disposizione per effettuare gli investimenti necessari. “Di questi solo una piccola parte è stata utilizzata”, continua il responsabile di Palazzo Chigi. Ad oggi “sono stati nominati commissari governativi per la realizzazione di fognature e impianti per la depurazione nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Sicilia”.
“Serve un Piano Idrico Nazionale, un piano straordinario per la qualità delle infrastrutture e dei servizi pubblici che metta a sistema tutti gli attori e le risorse disponibili”, ha dichiarato Giovanni Valotti, presidente Utilitalia, federazione che riunisce i vari gestori idrici d'Italia. “Il nostro Paese continua a registrare un ritardo drammatico su infrastrutture e servizi, in alcune aree territoriali la situazione è insostenibile. Le sanzioni europee registrano impietosamente questa situazione distogliendo ulteriori risorse finanziare che andrebbero invece dedicate agli investimenti nel settore, a beneficio di tutti i cittadini”.
Un percorso ancora lungo, che tra criticità e gestioni d'eccellenza, dovrà essere portato a termine nel più breve tempo possibile, in particolare per preservare e gestire al meglio una risorsa fondamentale come l'acqua.