Ogni anno, durante il periodo di migrazione delle rane, a Lubiana gruppi di volontari aiutano 10 mila anfibi ad attraversare la strada in sicurezza. Sugli incroci più pericolosi costruiscono addirittura recinzioni per proteggere gli animali dal traffico e farli arrivare sani e salvi ai luoghi di deposizione delle uova. Quella dei guardiani delle rane è probabilmente l’iniziativa più insolita della città slovena, che grazie a una conversione ecologica tanto rapida quanto radicale si è conquistata sul campo il titolo di European Green Capital 2016.
Una trasformazione che è partita dalla riqualificazione degli spazi pubblici: “Le persone si abituano presto ai cambiamenti positivi e quindi dimenticano velocemente che dovevano evitare le auto nel centro città, di quanto era difficile attraversare il fiume, di quanto tempo dovevano aspettare l’autobus alle fermate e delle sponde del fiume Ljubljanica che erano occupate dai parcheggi, oggi rimpiazzati da deliziosi caffè”, ricordano dall’amministrazione della città, una superficie simile a quella di Milano ma con un quarto dei suoi abitanti (circa 300 mila).
Oggi la zona del centro storico, circa 100 mila metri quadrati, è chiusa al traffico motorizzato, e le aree verdi coprono quasi il 75% dell’area urbana. Per dare un’idea, per ogni cittadino ci sono circa 540 metri quadrati di parchi e foreste. Nelle strade chiuse alle auto ci si sposta a piedi, in bici o sui “kavalir”, minibus elettrici gratuiti pensati per anziani e disabili. Fuori dai vicoli del centro, l’obiettivo è portare ai minimi l’uso dell’auto privata: gli investimenti per migliorare i servizi di trasporto pubblico hanno fatto crescere gli utenti di oltre il 18% tra il 2010 e il 2014, mentre il servizio di bike sharing Bicike(LJ) lanciato nel 2011 ha registrato nei primi quattro anni di attività quasi 3 milioni di spostamenti. Oggi ci sono più di 220 chilometri di piste ciclabili, che in molti casi hanno anche la funzione di tessuto connettivo tra i quartieri storici della città e le aree riqualificate negli ultimi anni. Gli effetti sulla qualità dell’aria si sono visti subito: grazie a regole di traffico più restrittive su una parte della principale arteria di comunicazione della città, per esempio, “le concentrazioni di black carbon sono diminuite del 58%”, spiegano dall’amministrazione comunale.
Altro fiore all’occhiello della città è la gestione dei rifiuti: Lubiana è infatti l’unica capitale europea ad aver aderito alla strategia Rifiuti Zero, con un livello di raccolta differenziata pari al 63%. “Negli ultimi 10 anni la quantità di raccolta differenziata è aumentata da 16 a 145 chili per cittadino” e l’obiettivo è di arrivare al 75% entro il 2025. Nelle grandi aree verdi c’è posto anche per l’agricoltura urbana: “46 ettari di terra sono destinati agli orti in 23 diverse aree. I cittadini possono affittare un lotto sui terreni comunali, e la città aiuta anche a mettere in contatto i proprietari di terreni con gli aspiranti orticoltori”. Mentre in estate nei parchi si coltivano pomodori e melanzane, sul tetto del Cankarjev dom, il principale centro culturale di Lubiana, sono posizionate le arnie di 450 mila api.