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Dai broccoli cinesi alle fragole egiziane: cosa temere sulle nostre tavole
Una lista nera dei cibi con alte percentuali di residui chimici è stata stilata dalla Coldiretti. A rischio anche la frutta in arrivo dal Sud America. Mentre l’Italia vanta l’agricoltura più green: sono 281 i prodotti a denominazione di origine controllata
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25/04/2016

Sono i broccoli provenienti dalla Cina, con la quasi totalità (92%) dei campioni risultati irregolari per la presenza di residui chimici, il prodotto alimentare meno sicuro. Ma a preoccupare è anche il prezzemolo del Vietnam con il 78% di irregolarità e il basilico dall’India che è fuori norma in 6 casi su 10. Emerge dalla lista nera dei cibi più contaminati presentata a Napoli dalla Coldiretti, sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa. La Cina anche nel 2015 ha conquistato il primato delle notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati da micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge. Su un totale di 2967 allarmi per irregolarità segnalate in Europa 386 (15%) hanno riguardato il gigante asiatico che in Italia nello stesso anno ha quintuplicato (+379%) le esportazioni di concentrato di pomodoro che hanno raggiunto 67 milioni di chili nel 2015, pari al 10% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente. Nella classifica dei prodotti più contaminati anche le melagrane, le fragole e le arance dall’Egitto che arrivano in Italia grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dalla UE. Con una presenza di residui chimici irregolari del 21% pericoli anche dal peperoncino della Thailandia e dai piselli del Kenia contaminati in un caso su dieci (10%). I problemi – sottolinea la Coldiretti – riguardano anche la frutta dal Sud America come i meloni e i cocomeri importati dalla Repubblica Dominicana che sono fuori norma nel 14% dei casi. Risulta irregolare anche il 15% della menta del Marocco, altro Paese a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione Europea per esportare arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori che hanno messo in ginocchio le produzioni nazionali. L’agricoltura italiana – precisa la Coldiretti – è la più green di tutta Europa con 281 prodotti a denominazione di origine, il divieto agli ogm e grazie al maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. Occorre rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri e bisogna – aggiunge Coldiretti – liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini. Incoraggianti invece i dati italiani da cui si evince che la nostra agricoltura è la piu' green d'Europa con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all'utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%).  

 

Ecco la Black list
PRODOTTO PAESE %irregolarita per residui chimici

Broccoli Cina 92%
Prezzemolo Vietnam 78%
Basilico India 60%
Melagrane Egitto 33%
Peperoncino Thailandia 18%
Menta Marocco 15%
Meloni/Cocomeri Rep. Dominicana 14%
Fragole Egitto 11%
Piselli Kenia 10%
Arance Egitto 5%

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Rapporto EFSA 2015

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