Soia e granturco crescono più rapidamente ma non hanno alcuna fioritura; gli alberi che costeggiano le strade cittadine perdono più tardi le foglie e fioriscono prima aumentando così il rischio di esposizione al gelo e ad agenti patogeni; impollinatori notturni, come i pipistrelli, diminuiscono le loro capacità impollinatrici; il ginestrino peduncolato, una specie simile alla ginestra produce fino al 25% di fiori in meno. La responsabilità? Dell’inquinamento luminoso, uno dei grandi problemi ambientali di una società sempre “accesa”.
Le luci artificiali dei lampioni stradali, dei fari delle automobile, delle luci dei giardini, della cappa luminosa che di notte sovrasta le città, alterano il ciclo di vita delle piante e possono avere effetti negativi anche su erbivori e impollinatori. Questi effetti della luce sull’ambiente naturale vengono descritti in uno studio finanziato dal Consiglio europeo della ricerca e dal Settimo programma quadro dell'Unione europea e pubblicato sulla newsletter della Commissione Europea Science for Environmentl Policy. Lo studio mette in evidenza che interrompere l’alternanza naturale giorno-notte con la luce artificiale ha effetti di vasta portata: altera lo sviluppo di colture agricole; inibisce la fioritura di specie selvatiche; diminuisce i periodi di oscurità necessari alle piante superare i danni causati all’inquinamento ambientale, ostacola gli impollinatori notturni. La luce, come si sa, è essenziale per la vita delle piante, è necessaria per la fotosintesi, per fornire informazioni (quando germogliare, fiorire, perdere le foglie ecc) e per la crescita. I fotorecettori delle piante utilizzano infatti la luce per riconoscere le stagioni ed anche l’ora del giorno e la luce artificiale fa dare informazioni errate, interrompendo così i cicli naturali delle piante ed alterando il contesto ecologico in cui esse vivono. Basti pensare che un albero situato accanto ad un lampione stradale non conosce più la notte, ma vive in un eterno giorno. Ma l’inquinamento luminoso non altera soltanto i cicli di vita delle piante, ma non le aiuta neanche a ridurre i danni causati dall’inquinamento atmosferico.
L’inquinamento da traffico e livelli alti di ozono possono, infatti, avere effetti negativi soprattutto sul fogliame degli alberi e proprio il buio della notte aiuta il “verde” a riparare i danni e recuperare gli stress ambientali causati da questi inquinanti. Disturbare questo ciclo naturale con la luce artificiale può ostacolare la ripresa e aumentare il rischio di lesioni permanenti alle foglie.