L’efficienza energetica entra a scuola. Fino al 18 ottobre prossimo sarà aperto infatti lo “sportello” per accedere ai finanziamenti al tasso agevolato dello 0,25% per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici scolastici, universitari e destinati ad asili nido.
Si tratta di circa 250 milioni di euro (per l’esattezza 247.093.955) che provengono dal fondo rotativo Kyoto e che sono ora disponibili dopo la pubblicazione del decreto del Ministero dell’ambiente sulla Gazzetta Ufficiale N.93. In Italia l’efficienza energetica nelle scuole non è però all’anno zero. All’Anagrafe dell’edilizia scolastica risulta, infatti, che nel 58% dei circa 40.000 edifici scolastici sono già state messe in atto misure finalizzate al risparmio energetico, installando pannelli fotovoltaici, doppi vetri e doppi serramenti o isolando le pareti esterne e la copertura. I consumi di energia della scuola assommano oggi 9,5 TWh/ anno di consumi termici e a 3,66 TWh/anno di consumi elettrici. Ma come scegliere quali interventi di efficienza energetica realizzare e come attuarli? Il ministero dell’Ambiente ha avviato un’interlocuzione con l’Enea per assicurare uniformità e qualità agli interventi. E proprio per questo l’Enea ha realizzato “Guida all’efficienza energetica negli edifici scolastici”, uno strumento operativo per gli interventi di riqualificazione energetica nelle scuole. Si tratta di un manuale di facile lettura che in settanta pagine affronta i temi della diagnosi energetica, degli interventi sull’edificio e sugli impianti e degli strumenti finanziari pubblici e privati a disposizione di dirigenti scolastici e Amministratori. Oltre ai 250 milioni di euro ora disponibili, ci sono anche finanziamenti nazionali, fondi strutturali europei e il Conto Termico che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Nella Guida sono presenti anche esempi di scuole virtuose come l’Istituto comprensivo di Melpignano in provincia di Lecce dove è stato realizzato un impianto geotermico che riduce le emissioni di CO2 del 58% o la Scuola primaria di Folignano in provincia di Ascoli Piceno costruita in legno lamellare, autosufficiente dal punto di vista energetico grazie ad impianti fotovoltaici di ultima generazione, che risparmia in bolletta e in manutenzione il 70%.
Una fotografia energetica delle scuole italiane è contenuta nell’ultimo Rapporto “Ecosistema Scuola” di Legambiente. Secondo il Rapporto, le energia rinnovabili a scuola sono passate dal 13,6% del 2013 al 14,3% del 2014. Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, i più gettonati sono i pannelli fotovoltaici (71,1%) e gli impianti solari termici (23,4). A livello regionale fanno da portabandiera per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili Abruzzo e Puglia con rispettivamente il 40% e il 53,9% delle scuole.