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Con The Breath ora l'aria la si purifica con un tessuto
Un nuovo materiale realizzato da una startup italiana promette di ridurre smog ed inquinanti. Senza utilizzare energia.
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06/05/2016

È stato presentato a Milano The Breath, un nuovo tessuto capace di ridurre e assorbire gli inquinanti che si trovano nell'aria. Realizzato dalla startup italiana Anemotech Srl di Casei Gerola di Pavia, si stratta di un materiale a più strati, che al suo interno racchiude micromolecole di carboni attivi e nanomolecole capaci di assorbire e catturare gli inquinanti più comuni.

Presentato al pubblico dopo almeno due anni di ricerche, sia di laboratori che di test effettivi indoor e outdoor, il nuovo tessuto si è dimostrato in grado di ridurre le particelle inquinanti come benzene, i Voc (composti organici volatili) e le molecole che vanno a comporre il Pm10, Pm2,5 e Pm1,0.

“Pur essendo una startup, prima di presentare il prodotto abbiamo scelto di investire tempo e 500.000 euro in ricerca e sviluppo – ha spiegato Gianmarco Cammi, uno degli inventori del tessuto -, lavorando a un rigoroso programma di validazione scientifica in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche”. Il tessuto multistrato, coperto da brevetto, funziona in maniera del tutto passiva, sfruttando il naturale ricircolo dell’aria, senza bisogno quindi di essere alimentato da fonti energetiche esterne di origine elettrica o fossile. Il tessuto può essere utilizzato come un pannello, un quadro o come divisorio. Può essere stampato e quindi applicato praticamente ovunque, sia all'esterno che all'interno degli edifici.

Ciò che lo rende un materiale praticamente unico è che nello strato interno “gli inquinanti vengono separati dall’aria, scomposti in particelle prime e intrappolati nella struttura fibrosa, senza possibilità di rilascio nell’ambiente circostante”. Inoltre la tecnologia lavora sulla carica batterica, sulle polveri e le muffe presenti negli ambienti interni. Il tutto senza bisogno di manutenzione.

Il progetto, oltre all'appoggio di Legambiente, ha avuto anche quello dell'oncologo Umberto Veronesi, che ha scelto di testare il materiale all'interno degli ambienti dell'Istituto europeo di oncologia: “Il mio sostegno agli ideatori di The Breath nasce da una semplice constatazione: dei milioni di italiani che oggi sviluppano un tumore, almeno il 70 per cento potrebbe essere salvato grazie alla prevenzione”.

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