Sono numeri importanti quelli presentati da Barilla. Numeri che rappresentano la filosofia aziendale, di un Gruppo presente ormai in tutto il mondo: 29 sedi produttive con un fatturato di 3.383 milioni di euro.
Ed è proprio da Milano, sede lo scorso anno dell'Esposizione universale dedicata al cibo e alla sostenibilità, che il Gruppo emiliano ha presentato la sua visione della sostenibilità aziendale.
“I temi del benessere delle persone, della sicurezza alimentare, della nutrizione, della sostenibilità ambientale e del ruolo sociale nelle comunità in cui operiamo, ci offrono straordinarie opportunità per progettare un modello industriale sempre più proiettato nel futuro”, ha affermato Guido Barilla, presidente del Gruppo.
Ecco allora che il rapporto, intitolato “Buono per Te, Buono per il Pianeta”, mostra i principali risultati raggiunti dall’azienda sul tema del benessere delle persone e del pianeta. Innanzitutto i prodotti, ripensati per proporre una gamma più salubre, con meno grassi, sale e zucchero, più fibre e prodotti integrali. In effetti sembra questo il trend degli ultimi anni: la dieta mediterranea come esempio di dieta sana, e per l'ambiente e per la salute delle persone.
Il Gruppo nel 2015 ha decisamente aumentato la quota di grano prodotto in maniera sostenibile passando da un 6 per cento ad un 18 per cento (con un aumento del 50 per cento solo nel 2014). Il progetto definito “Grano duro sostenibile”, prevede di ottenere una riduzione delle emissioni e dei costi di produzione, aumentando allo stesso tempo le rese di produzione fino al 20 per cento. Questo comporta da una parte il miglioramento del reddito degli agricoltori, dall'altro un approfondito studio sui cambiamenti climatici in corso.
Politica intrapresa da Barilla per “favorire metodi di coltivazione delle materie prime che riducano gli impatti ambientali, garantiscano qualità dei raccolti e sviluppo degli agricoltori locali”, come sottolineato dal presidente.
Non solo, il produttore di pasta, pane e sughi pronti in circa 5 anni dichiara di aver ridotto del 19 per cento i consumi idrici, circa 400.000 metri cubi di acqua, e del 23 per cento le emissioni di gas serra degli stabilimenti. Una su tutte è decisamente l'iniziativa che prevede l'inaugurazione del “Treno del Grano”: un nuovo raccordo ferroviario per il trasporto del grano duro da Ravenna a Parma, che permette su base annua di evitare l’impiego di circa 3.300 camion sulle strade europee e ridurre circa 1.100 tonnellate di emissioni di gas serra.