Unico nel suo genere nel centro-sud a Napoli sta per partire Repair Cafè, un’officina condivisa per assisterti nel riparare gli oggetti elettronici e di uso comune, dando così loro una seconda vita. Per saperne di più abbiamo intervistato Pablo Ramirez coideatore insieme agli amici e colleghi Loredana Chiatto e Stefano Cavallaccio.
1) come, da chi e perché nasce l'idea del RepairCafè?
Il Repair Café@Napoli è un progetto ideato da Città della Scienza e da alcuni ragazzi del Contamination Lab Napoli: allestire nel cuore del quartiere di Bagnoli un’officina condivisa dotata di tutte le attrezzature necessarie alla riparazione, recupero e riutilizzo di elettrodomestici, computer, cellulari, biciclette, vestiti, etc. etc.
Con il Repair Café Napoli intendiamo dare una seconda vita agli oggetti, promuovendo la cultura dell’economia circolare, del recupero dei beni e del fai-da-te e creando un’occasione di aggregazione basata su una modalità innovativa di scambio delle conoscenze e delle pratiche.
L’anima di questo spazio sarà la comunità di appassionati del “Do It Yourself” che potrà ritrovarsi in questo laboratorio per recuperare oggetti rotti, reinventarli con il recycling design, ma anche fornire/scambiare servizi di manutenzione, condividere e trasferire conoscenze e abilità e portare avanti iniziative di sensibilizzazione sul tema della sostenibilità ambientale.
l Repair café Napoli vuole essere una risposta ad una “piaga” che colpisce la nostra società consumista: l’obsolescenza programmata: i prodotti vengono ideati e realizzati già con una “scadenza” molto breve che li porta velocemente a una rapida fine in discarica, con evidenti ripercussioni negative sulla salute delle persone e dell’ambiente.
2) Avete una collaborazione con la città della scienza e con l'università Federico II. Quali sono i rapporti che vi legano?
Con la Citta della Scienza abbiamo un vivace rapporto di collaborazione che ci ha consentito di organizzare, all’interno dei loro spazi, dei laboratori per incentivare le riparazioni, il ricupero dei oggetti e il riciclo. La sede operativa del Repair Cafè Napoli sarà poi installata dentro la Città della Scienza.
Per quanto riguarda i rapporti con l’Università Federico II, Repair café Napoli è nato al Contamination Lab - progetto promosso dal Dipartimento di Scienze Sociali dell’Ateneo Federico II e finanziato dal MIUR e dal MISE – che è un luogo di contaminazione tra studenti di discipline diverse sviluppato per promuovere la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e del fare, l’interdisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento.
3) Quando stimate aprirà? Cosa vi manca per aprire? Già realizzate delle attività?
Secondo le nostre stime il Repair café Napoli aprirà i battenti tra novembre 2016 e gennaio 2017. Ad oggi abbiamo bisogno degli arredi e delle attrezzature di base e, per reperire i fondi necessari all’acquisto di tali beni, abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding. Una caratteristica importante di questa campagna è rappresentata dal fatto che sono previste delle ricompense per i sottoscrittori: versando 5 euro si potrà ottenere una tessera con valida annuale per utilizzare le attrezzature presenti nel repair cafè.
Già realizzate delle attività?
Ad oggi abbiamo organizzato workshops su vari argomenti come, ad esempio, il quilling (una tecnica che consiste nell’arrotolare strisce di carta e modellarle per creare diverse forme in due o tre dimensioni), il papercutting (che consiste nel tagliare la carta nella maniera che più si preferisce attraverso l’uso di un taglierino), Kyomoncraft (con cui, usando materiali comuni, si generare un risultato del tutto inaspettato), l’upcycling (recupero e trasformazione di materiali senza pregio in nuovi oggetti il cui valore aggiunto è dato dalla creatività) e altri progetti di riciclo, riutilizzo e di aeromodellismo.
3) Cosa si potrà portare al repair cafè? Si lascia l'oggetto e si ritorna a prenderlo? O si vede assieme?
Per riprodurre i pezzi di ricambio necessari alla riparazione di elettrodomestici di piccole dimensioni si potrà utilizzare la stampante 3D della Città della scienza. Quanto all’attività di riparazione ove si trattasse di un intervento particolare si contatterà un professionista – e sul punto stiamo sviluppando una rete di riparatori e tecnici di elettrodomestici – altrimenti l’oggetto si potrà riparare immediatamente mentre il cliente si rilassa leggendo una rivista, un libro o semplicemente degusta un caffè.
4) Qual è la convenienza economica e quale quella ambientale?
La convenienza economica del progetto è legata allo sfruttamento dei vantaggi dell’economia circolare.
Dal punto di vista ambientale l’impatto positivo del progetto è evidente perché si è riducono i rifiuti prodotti e, sotto il profilo sociale, si agevola un interscambio di competenze fra le persone, anche di diverse generazioni, dando una prospettiva diversa da quella consumistica.
5) Non "conviene" buttare l'oggetto e ricomprarlo? Ne vale la pena? Quante volte avrete oramai sentito questa frase... come rispondete?
Parecchie volte, forse troppe. Quando qualcuno porterà un oggetto da riparare, come è giusto che sia, daremo una valutazione sui costi dei lavori, ma, qualora fossero troppo alti, l’alternativa che daremo non sarà per forza quella di gettare l’oggetto nel cassonetto, semmai cercheremo di dargli una nuova vita, magari con un restyling.
Un giorno mi è venuta in mente questa frase “Ripara prima di buttare per che tutti abbiamo diritto a una secondo opportunità, anche i tuoi oggetti! ;)” e da quel momento è diventata il nostro slogan.
6) Dite che è il primo progetto al sud così. E' davvero così?
Si, abbiamo verificato con una ricerca online nella pagina istituzionale e su internet - i repair cafe appartengono a una rete internazionale dello stesso nome – è il nostro è il primo caso nel meridione...
Primo caso e noi speriamo non ultimo... Attenderemo anche noi l'inaugurazione.
Per visualizzare l’elenco dei repair cafe presenti in Italia: http://repaircafe.org/es/visitar/