Si chiamano concentratori solari luminescenti (Lsc, Luminescent solar concentrators) e sono delle lastre di plastica o di vetro in grado di assorbire parte della luce solare grazie a delle speciali nanoparticelle incorporate nel materiale. La luce qui “catturata” viene trasportata a delle celle solari poste ai lati della piastra, capaci in questo modo di produrre elettricità.
È questa in poche parole la tecnologia sviluppata da un team di ricerca del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca coordinato dai professori Francesco Meinardi e Sergio Brovelli, in collaborazione con il gruppo guidato da Victor I. Klimov del Los Alamos National Laboratory negli Stati Uniti.
E oggi, dopo gli adeguati studi e le pubblicazioni scientifiche, la tecnologia è pronta per essere industrializzata ed entrare così nel mercato dell'edilizia. È infatti nato Glass to power, spin off dell'ateneo milanese che apre le porte alla produzione di finestre e vetrate in grado di generare potenze fino ad oltre 50 W per metro quadro, senza alcun impatto estetico sugli edifici in cui verranno installate.
“In un’ottica di salvaguardia ambientale e di riduzione dei rischi di riscaldamento globale la Comunità Europea prevede che entro il 2020 tutti i nuovi edifici dovranno essere degli Zero Energy Buildings, ovvero sostanzialmente autonomi da un punto di vista energetico”, spiega Sergio Brovelli, uno dei ricercatori che ha lavorato all'innovazione. “Direttive analoghe sono in fase di elaborazione anche in Usa e in Asia. La nostra tecnologia è l’unica che permette di realizzare finestre fotovoltaiche di grandi dimensioni e colorazione neutra, perfettamente integrabili architettonicamente anche nei contesti urbani senza impattare l’estetica o la vivibilità degli edifici”.
Il mondo dell'edilizia dovrà cambiare radicalmente, per ridurre i consumi ed arrivare a costruire edifici autonomi dal punto di vista energetico, così come richiesto dalle direttive europee 31/2010/UE e 2012/27/UE che entreranno in vigore in tutta Europa entro il 2020. Con questo slancio le previsioni economiche indicano un incremento del mercato degli edifici con il solare integrato fino a 26 miliardi di dollari entro il 2022. Grazie all'innovazione tecnologica, l'Italia ancora una volta si fa trovare preparata e pronta per fare il salto verso un futuro sostenibile, anche in edilizia.
“La tecnologia sviluppata dai nostri Professori Brovelli e Meinardi è dirompente, così come l’entusiasmo dei partner, a partire dal dott. Sassone Corsi”, conclude Danilo Porro, pro-rettore alla Valorizzazione della Ricerca dell’Università di Milano-Bicocca. “La struttura dello spin-off, delineata in collaborazione con l’Area della Ricerca dell’ateneo, nonché il piano industriale sono stati molto ben studiati e ciò fa presagire un ottimo sviluppo dell’iniziativa”.