La notizia arriva a pochi giorni dall'inizio della Cop22, a Marrakesh, la Conferenza sul clima che si terrà dal 7 al 18 novembre: la concentrazione di CO2 in atmosfera ha superato stabilmente la soglia delle 400 ppm (parti per milione).
A confermarlo è l'Organizzazione meteorologica mondiale, che rende noto i risultati dei dati raccolti nel 2015. Lo scorso anno e il 2016 sono anni record per quanto riguarda le concentrazioni di CO2 nell'atmosfera. Concentrazioni che oggi sono estremamente pericolose, soprattutto se si vuole restare all'interno dei 2ºC di aumento delle temperature medie globali.
“I dati rilevati dall'Omm sono quelli della CO2 a livello mondiale”, spiega il dottor Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio di modellistica climatica dell'Enea. “Il superamento si è registrato a livello globale, dal centro di Manua Loa del Noaa, al nostro a Lampedusa. L'Omm ha giocato un po' d'anticipo rivelando i dati proprio in concomitanza della Cop22 per focalizzare l'attenzione sul problema: le temperature stanno già salendo, così come l'anidride carbonica. Di conseguenza è tempo di agire”.
Per questo l'Accordo di Parigi e la sua entrata in vigore è fondamentale per quanto riguarda il futuro climatico della Terra. Gli appelli dei ricercatori continuano da decenni e ora il tempo degli intenti è terminato. “Stiamo avendo enormi difficoltà a stabilizzare la CO2, ci vorranno decenni per poter ridurre la concentrazione raggiunta oggi”, continua Sannino. “Per questo si è posto il limite di aumento della temperatura dei 2ºC, perché in questo caso potremmo evitare di arrivare al cosidetto 'punto di non ritorno'”, ovvero quello in cui il cambiamento climatico sarebbe devastante, almeno per la società umana.
“La ‘nuova era per il clima’ avrà sicuramente impatti molto importanti e potrebbe cambiare profondamente la geopolitica e la vita sul pianeta”, ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia. “Siamo ancora in tempo per decidere se questi cambiamenti potranno essere metabolizzabili dagli ecosistemi e dalla civilizzazione umana o no. Mese per mese i record si susseguono, destando enorme preoccupazione nella comunità scientifica. Rispondere alla grande minaccia del cambiamento climatico creando, insieme, nuove opportunità è l’unica strada percorribile: ci auguriamo che questa sfida venga colta da tutti, comunità, Paesi, Governi e mondo dell’economia”.