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Il ruolo della comunicazione ambientale per disseminare il concetto di resilienza
Se ne è parlato in un webinar organizzato da Kyoto Club nell’ambito del progetto “Sostenibilmente”
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12/01/2017

Lo scorso dicembre, nell’ambito del progetto “Sostenibilmente” di Kyoto Club, si è tenuto il webinar "Partecipazione e condivisione, binomio imprescindibile della resilienza.  Il ruolo della comunicazione ambientale".

Come coordinatrice del GdL “Comunicazione e partecipazione ambientale” di Kyoto Club, insieme a Marco Gisotti, giornalista e divulgatore ambientale, abbiamo approfondito ed indagato il concetto di Resilienza, termine molto in voga nell’attuale assetto sociale e comunicativo, soprattutto per ciò che concerne la comunicazione ambientale.

La Resilienza intesa quale capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento.

Ma cosa vuol dire adattamento?
Significa inarrestabile aggiustamento, adeguamento alle mutazioni che, in una compagine sociale in costante movimento ed “effervescente”, come quella attuale, dove gli eventi si determinano con immediatezza e velocità conclamata, si deve tradurre in capacità di adeguamento, per riuscire a divenire attori del cambiamento, non spettatori passivi da esso fagocitati. Ed ecco allora che, anche nell’ambito attinente alla eco sostenibilità, il concetto di resilienza si erge a “main character”, essenza di protagonismo positivo che indirizza e stimola le azioni più performanti in difesa del Pianeta, per la preservazione di esso nell’interesse delle future generazioni. Ma adattarsi, in un globo interrelato e fortemente interdipendente, non è aspetto semplice né semplicistico. In una dimensione così sconfinata, la capacità di interagire assurge dunque a ruolo fondamentale ed è anche flusso linfatico dell’essere resiliente. Si profila l’esigenza di far convergere in unità di intenti politiche pubbliche e private, tenendo nella giusta considerazione gli aspetti di tutela ambientale. L’importanza dunque di una crescita sostenibile e partecipata è priorità distintiva della Resilienza. E gli accordi sottoscritti dalle potenze mondiali nell’ambito della Conferenza sul Clima di Parigi (COP21) del dicembre 2015, potenziati nel recente Summit di Marrakesh, sono la testimonianza che si sta andando in tale direzione.

Quindi l’essere resiliente sottintende la capacità di guardare al futuro e allo sviluppo con un approccio di maggior riguardo verso l’ecosistema.

Ma, per diffondere questo sentimento, serve far conoscere le best practice affinché le azioni più virtuose siano replicate in ambito globale. Ed ecco, allora, che entra in scena la comunicazione ambientale. Quella cassa di risonanza che permette di dare eco alle azioni positive e responsabili, che generano sviluppo in chiave sostenibile.

Proprio nell’ottica dell’esaltazione delle best practice nell’ambito della resilienza e dello sviluppo ad essa conseguente, è stata presentata, lo scorso ottobre, la prima edizione del premio Italian Resilience Award, presso l’Auditorium del Ministero dell’Ambiente.

Un riconoscimento per i Comuni e le aziende italiane che meglio riescono a declinare i cambiamenti attraverso un approccio partecipativo ed inclusivo. Le adesioni sono state molteplici e tutte di grande valore, a dimostrazione che si sta andando nella direzione della crescita sostenibile. Il ruolo della comunicazione ambientale, nella fattispecie costituita dal premio, è proprio quello di dare risalto a tali azioni, affinché si propaghino e divengano modelli da ricalcare. E’ d’obbligo soffermarsi a questo punto sull’acronimo scelto per tale Onorificenza, ovvero IRA. Un termine sinonimo di "furia", "collera" o, impropriamente, "rabbia", con cui si vuole indicare uno stato psichico alterato, ma che abbiamo scelto volutamente nella sua accezione positiva: Forma di reazione, di risposta a situazioni sfavorevoli. Il Premio, infatti, intende porre in luce quelle azioni che sono ispirate da un originario sentimento di scontro con lo status quo e di volontà di ribaltamento dello stesso attraverso una reazione costruttiva. Una reazione che genera da un sussulto, da una avversione interiore per un andamento inadeguato e sperequativo che deve essere ricondotto alla sostenibilità e alla condivisione, espressione emblematica della Resilienza.

 

Webinar completo al link

 

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